domenica, dicembre 24, 2006

il gioco dell'attesa

Fino a qualche anno fa passavo le vacanze di Natale a Catania, dai nonni. Il pomeriggio del 24 era il momento che preferivo. Le cose funzionavano cosi: mia nonna e mia mamma preparavano la Scacciata a casa. Poi mio nonno, come altri nonni e papà, andava nel panificio del quartiere per farla cuocere. A me piaceva accompagnare mio nonno, stargli accanto mentre parlava con gli altri per ingannare l'attesa. E mi piaceva quando il fornaio mi dava un grissino con il sesamo. Mi piaceva perchè c'era l'idea della festa che stava per iniziare, ma non era ancora iniziata.

domenica, dicembre 17, 2006

Sul divano zebrato

Ieri sera abbiamo fatto la cena di Natale, prima che alcuni di noi partissero per il proprio borgo natio. Ognuno ha cucinato la sua specialità, da far assaggiare agli altri. C'erano alcuni volti nuovi, alcuni mancavano all'appello e - noi - i soliti. E poi, come sempre e nonostante gli anni (accademici e non) trascorsi, alla fine ci ritroviamo sul divano di una di noi tre, con un mojito in mano, a parlare di Loro.

per il titolo ringrazio www.ioballodasola.blogspot.com .... perchè lei c'è toujours...

sabato, dicembre 16, 2006

una voce fuori dal coro (2°parte)


Prometto che è la smetto di fare post dove scrivo di quanto sono fortunata a vivere con una ottenne-saltellante che sa cos'è la magia del Natale. Ma questo post di Macchianera (http://www.macchianera.net/2006/12/14/santa_lucia_straniera_a_milano.html - si copia incolla come al solito) vuole essere letto...
La foto qui su si trova su questo sito meraviglioso: http://tbl.squareamerica.com.

giovedì, dicembre 14, 2006

Ma chi me lo fa fare?

"Ma chi me lo fa fare?". Ma chi me lo fa fare ad andare a lezione, ad avere a che fare con quelli del dipartimento, a ri-pensare ad una tesi da scrivere? E poi, mi chiedo, ma servirà davvero a qualcuno l'antropologia?
Un certo signore inizia così un suo libro "Odio i viaggi e gli esporatori,ed ecco che mi accingo a raccontare le mie spedizioni" . Non è che sentirsi - un pò - antropologi vuol dire dover continuamente negoziare i propri confini per non essere confusi con esploratori, giornalisti, agronomi, ingegneri? Non è che forse la crisi dell'antropologia è legata - un pò - al fatto che la sua definizione passa attraverso quello che odia, quello che non è?
Perdonate lo sfogo confuso e qualunquista. Passerà.

domenica, dicembre 10, 2006

una voce fuori dal coro

L'altra sera si stava parlando di come, anno dopo anno, diventi sempre più faticoso affrontare le festività ormai alle porte. Sarà... ma su di me, l'atmosfera del Natale continua ad esercitare un certo fascino. Forse perchè nella mia casa c'è ancora qualcuno che non nutre il minimo dubbio sull'esistenza di Babbo Natale e con il quale intrattiene una fitta corrispondenza. E, lo ammetto, il suo entusiasmo è contagioso.

venerdì, dicembre 01, 2006

centri di prossimità

E' un anno e mezzo, circa, che faccio finta di aver dimenticato. Per strada, quando il mio sguardo verticale incrocia il loro mondo orizzontale, ricaccio dentro quello che so e mi ripeto che - con questa storia - ho chiuso. Avevo bisogno di quelle foto alle pareti, di un paio d'ore ad ascoltare riflessioni che conosco per accorgermi che - la storia - non è finita affatto e che ho ancora voglia di raccontare dei miei uomini e delle mie donne.

La foto qui sopra è un vecchio reperto della storia di un anno e mezzo fa, ma sulla rete si trova, per vedere le foto di "Tutti a casa" si fa copia -incolla con questo indirizzo qui: www.minguzzi.provincia.bo/ambiti/esclusionesociale/tuttiacasa.htm

domenica, novembre 26, 2006

colazione equa & solidale

Alla fine, l'invito per la colazione equa & solidale alla libreria di viale Gorizia ha avuto la meglio sulla pigrizia da domenica mattina. Ho messo i vestiti di ieri sera e sono andata. Gli altri erano già lì. Alcuni, fuori, stavano fumando la prima sigaretta della mattina, gli altri erano al tavolo concentrati sugli ultimi sorsi di succo d'arancia e su come riempire la domenica. Ci siamo raccontati il nostro sabato sera, abbiamo mangiato i biscotti cioccolato e anacardi, abbiamo sfogliato qualche libro e qualcuno lo abbiamo comprato. Cos'altro posso aggiungere?

giovedì, novembre 23, 2006

primi amori


Ho comprato Blankets ad un'edicola della Stazione Tiburtina insieme ad un biglietto dell'autobus. Ho iniziato a sfogliarlo sulla metro mentre andavo a lavoro. L'ho letto in meno di una settimana, la notte prima di addormentarmi. Le ultime pagine le ho lette ieri mattina, mentre facevo colazione. L'ho letto lentamente e, come per tutte le cose che amo (e che ho amato), non volevo che finisse perchè avevo paura che - senza - mi sarei sentita sola. Per qualche tempo resterà ancora sul mio comodino, accanto a Colazione da Tiffany e alla crema per non far screpolare le mani.

domenica, novembre 19, 2006

...subito oltre le mura...

Stanotte ho fatto una lunga passeggiata per via Veneto con una cara amica. Alle volte succede di avere un rapporto quotidiano con l’Altro ma che, per varie ragioni, non c’è molto spazio per un
“come stai?”.
Lungo la via abbiamo cercato di riannodare gli eventi delle ultime settimane (forse anche degli ultimi mesi) e di raccontarle all’Altra, scoprendo le nostre novità e i singolari parallelismi.
Camminare lungo Via Veneto, sia di notte che di giorno non è una abitudine per noi indigeni, ma ogni tanto è divertente mettersi nei panni della turista-media. Abbiamo incrociato qualche americana che, incurante dell’autunno inoltrato, saltellava su sandali-gioiello e concanottiera-raso-pizzo. La maggior parte dei bar era ormai chiusa o stava per farlo, gli acquari dei ristoranti erano deserti ma i tavoli già apparecchiati per il giorno dopo.
Prese dalla nostra “tessitura”, non ci siamo accorte che fuori da quella via di felliniana memoria era scesa una dorata nebbiolina… Nebbiolina che, sulla strada verso casa, è diventata NEBBIA. Ed io, come al solito, ero in motorino.

alle volte dimentico il piacere che provo nel guadare fuori dalla mia Finestra...

sabato, novembre 18, 2006

te, io e il ciòbar

Sono nel mezzo di un momento di transizione e per qualche tempo sarò ancora meno costante del solito... Ma ci sono un paio di cosette da scrivere.
- per tutti i romani motorizzati, appiedati ecc.. andate su www.sampietrino.it (non è un collegamento...si ricomincia con il copia - incolla) e votate, votate, votate!
-questo cd di Bob Corn mi ha fatto fare pace con il mio stereo, da troppo tempo trascurato a favore del computer che legge gli mp3.
-Blankets è cosi bello che ho paura di finirlo.
a presto...

martedì, ottobre 31, 2006

pensieri eccentrici



Ci sono due film. Uno racconta di un dodicenne inglese che, durante la guerra delle Falkand, viene adottato da un gruppo di skinheads. Nell’altro, invece, un presentatore di una tv locale, un professore di storia e un ex Babbo Natale descrivono, in modo surreale, gli eventi del 22 dicembre della Romania di 16 anni fa (quasi 17 a dire il vero…). Cosa hanno in comune questi due film? Il cielo grigio, le pozzanghere ai bordi delle strade e una melanconia che non lascia mai la scena. Ma c’è una cosa, che più di ogni altra mi ha colpito. Il pensiero di un mondo periferico. Sono film nati lontani da un centro, inteso come luogo dove le domande portano con sé delle risposte e dove le luci corrono il rischio di accecare e di non fare vedere tutto-il-resto. Mi piacciono, invece, i mondi in cui le certezze esistono per essere messe in discussione . Mi piacciono le ombre che i palazzoni proiettano sui campi che, nonostante tutto, gli crescono accanto. Sono elementi che non posso fare a meno di associare periferia, a quella che conosco sulla mia pelle, a quella che continuo ad inseguire nei film, nella musica, nelle foto…

la foto è di Ferdinado Scianna e si trova nel mese di marzo del mio calendario 2006. Non garantisco niente, ma potrebbe darsi che comincerò a fare un utile-futile elenco di quello che mi mancherà del 2006 e quello che sarei felice di lasciarmi alle spalle. Ma non garantisco niente.

sabato, ottobre 28, 2006

a qualche fuso orario da qui

Lo ammetto, dovrei aggiornare questo blog con maggiore regolarità. Le persone, eventi e penseri su cui scrivere non mancano, quello che manca, alle volte, è sapere cogliere il momento giusto per sedersi e provare a vedere quello che esce fuori. Ci sono un paio di cosette su cui scrivere, ma non oggi. E' sempre difficile scrivere di qualcuno che non c'è più, si corre il rischio di rimanere prigionieri nelle maglie della retorica, di annegare tra le lacrime di coccodrillo. Allora faccio una cosa: scrivo di me, e di cosa ho provato, quando ho saputo che Anna Politkovskaja è stata uccisa sul pianerottolo di casa sua. Quando apprendo per la prima che lei non c'è più è una mattina d'inizio ottobre, sto preparando l'insalata per il pranzo, come sottofondo le notizie del tg2. Le cose durante il servizio su di lei vanno più o meno così: prima parla un inviato da Mosca, poi la parola passa al direttore del suo giornale, poi immagini di lei sorridente-alla scrivania, poi a che punto sono le indagini.... Continuo a tagliare le foglie di insalata e penso che non voglio dimenticare, non voglio dimenticarla. Segno sull'agenda il 7 di ottobre. Riporto qui la parte finale di un articolo di Anna Politkovskaja pubblicato sull'internazionale di questa settimana dove lei racconta il suo mestiere di giornalista:

"Non sono un vero animale politico. Non ho aderito a nessun partito perchè lo considero un errore per un giornalista, almeno in Russia. E non ho sentito la necessità di difendere la duma, anche se ci sono stati anni in cui mi hanno chiesto di farlo. Quale crimine ho commesso per essere bollata come "una contro di noi"? Mi sono limitata a riferire i fatti di cui sono stata testimone. Ho scritto e, più raramente, ho parlato. Pubblico pochi commenti, perchè mi ricordano le opinioni imposte nella mia infanzia sovietica. Penso che i lettori sappiano interpretare da soli quello che leggono. Per questo scrivo soprattutto reportage, anche se a volte, lo ammetto, aggiungo qualche parere personale. Non sono un magistrato inquirente, sono solo una persona che descrive quello che succede a chi non può vederlo. I servizi trasmessi in tv e gli articoli pubblicati sulla maggior parte dei giornali sono quasi tutti di stampo ideologico. I cittadini sanno poco o niente di quello che accade in altre zone del paese e a volte perfino nella loro regione. Il Cremlino ha reagito cercando di bloccare il mio lavoro: i suoi ideologi credono che sia il modo migliore per annullare l'effetto di quello che scrivo. Ma impedire ad una persona che fa il suo lavoro con passione di raccontare il mondo che lo circonda è un'impresa impossibile. La mia vita è difficile, certo, ma è soprattutto umiliante. A 47 anni non ho più l'età per scontrarmi con l'ostilità e avere il marchio di reietta stampato sulla fronte. Non parlerò delle altre gioie del mio lavoro - l'avvelenamento, gli arresti, le minacce di morte telefoniche e online, le convocazioni settimanali nell'ufficio del procuratore generale per firmare delle dichiarazioni su quasi tutti i miei articoli. La domanda che mi rivolgono è sempre la stessa:"Come e quando ha ottenuto queste informazioni?". Naturalmente gli articoli che mi presentano come la pazza di Mosca non mi fanno piacere. Vivere così è orribile. Vorrei un pò più di comprensione. Ma la cosa più importanteè continuare a fare il mio lavoro, raccontare quello che vedo, ricevere ogni giorno in redazione persone che non sanno dove altro andare. Per il Cremlino le loro storie non rispettano la linea ufficiale. L'unico posto dove possono raccontarle è la Novaja Gazeta".
Per questa volta niente foto: non voglio sciupare una sua foto per il mio blogghetto...



sabato, ottobre 21, 2006

noi andiamo a caccia. vieni?

Un consiglio per chi non riesce a sbarazzarsi delle sue Dr Martens nere e la domenica mattina pensa che London Calling è proprio quello che ci vuole: se This is England arriva in qualche sala andatelo a vedere. E alla fine del film controllate se anche il vostro vicino di poltrona, come voi, ha gli occhi lucidi. A noi pochi eletti dell'Antares ieri sera è successo (di avere gli occhi lucidi).

giovedì, ottobre 19, 2006

l'aria si fa pungente



Succede che alle volte girano in testa pensieri importanti e che, di conseguenza, hanno bisogno di essere raccontati con parole importanti. Questo fa io decida di non scrivere per non correre il rischio di vederli (i pensieri importanti intendo!) trasformati in frasi da quattro soldi. Ma non si vive di sole riflessioni esistenziali, no? Negli ultimi tempi sono stata ad Foligno e sono sopravvissuta ad una settimana piuttosto intensa alle prese con una sorellina da accompagnare a scuola e a cui prepare la colazione-la merenda-il pranzo-la merenda-la cena, far fare i compiti e dare una considerevole dose di coccole. Mi resta ancora l'attesa per vaticinii clinici su persone a me molto care.
Stamattina, mentre mi godevo la ritrovata calma e facevo colazione con le le macinedelmulinobianco, pensavo alla musica delle mie giornate da qualche mese a questa parte. Eccola:
Sufjan Stevens "come on! feel the illinois!"
Josè Gonzales "veneer"

Sono fantastici durante una traduzione dal francese, sul treno al ritorno dall'Umbria, quando vorrei che il telefono si incenerisse...

domenica scorsa a Piazza di Spagna un tizio andava in giro con questo cartello...

giovedì, ottobre 05, 2006

fonti energetiche "alternative"

sabato trenta settembre duemilasei - via cavour...

provviste per l'autunno

...e poi all'improvviso ti accorgi che bisogna guardare in faccia l'autunno e che, bisogna ammetterlo, non sai davvero da che parte cominciare. Potrei decidere di ri- mettere piede all'università.
Potrei fare spazio nell'armadio.
Potrei ricominciare a nuotare.
Potrei dare aria alle stanze (anche in senso figurato).
Però resto lì immobile e guardare le nuvole piene di pioggia. Immobile. E poi mentre sto immobile e presa nella mia insulsa contemplazione arriva una telefonata, poi una carbonara-vegetaria e un film delizioso.

giovedì, settembre 28, 2006

invidio chi non ha ancora letto Underworld...


Sempre a proposito del diritto di amare (ed essere amati...). Stanotte una persona mi ha detto che non ama sentirsi dire ti voglio bene perchè ha l'impressione che questo è dettato da una certa insicurezza.
Ora mi chiedo: tra il diritto di poter dire Ti amo (no nel senso pseudo-romantico che gli diamo) e il rischio di dirlo perchè, forse, non ne sei tanto sicura, dove possiamo trovare il punto di equilibrio? O forse, mi chiedo ancora, non potrebbe darsi che le due cose sono complementari? Ed infine, non dovremmo riflettere sulla paura di dare agli altri il diritto di amare?

Anch'io non voglio resistere al fascino di toccare l'argomento "Autunno" , parecchio presente, in questi giorni, nella blogosfera... Stamattina sono andata a catturare primi cenni d' autunno al parco della Biblioteca di Villa Leopardi a Roma. E ho anche preso in prestito "Rumore bianco" di Don DeLillo.

mercoledì, settembre 27, 2006

AAA cercasi soluzioni non scontate


Negli ultimi tempi, succede che avrei diverse cose su cui scrivere, ma al momento di concretizzare il tutto - PUFF - il fiume (o forse è meglio dire il ruscello) di parole si prosciuga e io mi trovo con una schermata bianca e l'indice della mano destra che continua a premere il tasto "Canc".
E poi, oggi, un mio amico, su messenger, mi chiede "Mi ami?" . La mia risposta è stata "Certo che ti amo, che diritto avrei di non amarti?". E lo penso davvero. Tralasciando, al momento, il mio diritto che Tizio e/o Tizia mi amino, forse amare non vuol dire liberarsi da lacci, collane ed altri orpelli che fanno correre il rischio di non conoscere il giusto peso delle cose? E, appunto per questo, perchè dovrei negarmi questo diritto? Ma infine, è un diritto o piuttosto un bisogno? Il mio amico nel frattempo, per cercare, anche, di trovare qualche risposta al problema che siè sollevato, è uscito a spasso con il suo-migliore-amico-dell'-uomo. Al ritorno non ha ancora una risposta, "solo risposte scontate" dice. E siamo in due.


il giovane Sofri riporta le nuove copertine illustate della Penguin... mi vien voglia di imparare l'iglese solo per poter rileggere "Trilogia di New York" di Auster con questa copertina qui.

venerdì, settembre 22, 2006

non tutti sanno che...

A quanto pare la Socia è curiosa delle mie piccole manie quotidiane, anche se credo che alcune di queste le conosce piuttosto bene... l'accontento volentieri anche se con qualche giorno di ritardo rispetto ai miei traballanti buoni propositi: vorrà dire che si diletterà nella lettura al suo ritorno dalla Catalogna.
1."al mattino": appena sveglia guardo fuori dalla finestra per sapere se fuori splende il sole o ci sono nuvole all'orizzonte. Poi nell'ordine: faccio pipì ( funziono!), bevo un bicchiere d'acqua e cerco di ricordare dove ho lasciato gli occhiali la sera prima.
2. "tutto a metà": non mangio un biscotto intero (o un cioccolatino intero, o un panino intero...) ma solo metà. Cosa ci faccio con l'altra metà? la mangio 47 secondi dopo, è matematico!
3."al bar": non posso fare a meno di infilarmi in tasca un paio di bustine di zucchero di canna, le più belle le conservo in un barattolo di vetro, le altre le uso negli altri caffè della giornata.
4. "in cartoleria": per sottilineare, scrivere o come fermaglio-di-fortuna uso solo matite 2B (quelle con la mina morbida) e penne staedtler noris stick, soprattutto quelle con inchiostro nero.
5. "post-esame": dopo le fatiche accademiche non posso fare a meno di trascorrere un'oretta sfogliando una rivista patinata, quelle con tante pubblicità , con l'intervista a jennifer aniston e le pagine su cosa-è-indispensabile-indossare nelle prossime 72 ore.
E'superfluo dire che l'elenco è ben più lungo ma decido di fermarmi a cinque e di tenere a bada il mio Ego.





domenica, settembre 10, 2006

il "coso"

Dovrebbero inventare un "coso" che ogni mattina ti dice frasi tipo: "oggi tutto a posto", oppure "oggi prendi l'ombrello", o anche "oggi prova a parlare il minimo indispensabile". Gli oroscopi potrebbero assolvere senza problemi a questo bisogno, se non fosse che io stento a credere che delle costellazioni possano condizionare il mio modo d'essere, le mie azioni. No, io voglio un "coso" che in base ad alcune variabili - come i sogni fatti durante la notte, se c'è il sole o la pioggia, lo stato d'animo del periodo e i progetti della giornata - sia in grado di darmi dei consigli spassionati...
Se questo "coso" esistesse io oggi mi sarei svegliata e dopo il caffè avrei chiuso la porta alle mie spalle e avrei fatto ritorno a casa solo in tarda serata. E invece no. Il "coso" non è stato inventato ed io mi sono svegliata, ho bevuto il caffè e... eccomi qui, otto ore dopo, a chiedermi come posso avere fatto tutto quello che ho fatto oggi. Continuo a ri-pensare al momento in cui la giornata a preso una piega pessima, potrei anche illudermi di averlo trovato, ma è pura finzione. Il punto è che le cose non vanno, almeno non come le vorrei. Posso anche ingannare me stessa dicendo che va tutto bene, ma alla fine - che io lo voglia o meno - i nodi vengo al pettine e tutta la mia insofferenza (o insoddisfazione) si dirige verso quelle poche cose (e persone) che sanno come rendere leggere le mie giornate.

Ops...a quanto pare "coso" esiste già, ma non è quello che avrei sperato che fosse.

giovedì, settembre 07, 2006

tecnologia al popolo!



Ha ragione una mia amica che qualche giorno fa mi ha detto "Sento che quest'autunno ci saranno dei combiamenti...". Sicuramente dovrò cambiare computer, il mio è in piena agonia e il tizio ha parlato di una non-mi-ricordo-bene-quale scheda da sostituire. Mi ripeto, da quando ho avuto la triste notizia, che tanto avevo pensato già di cambiarlo... un modo come un altro per auto-consolarmi e non pensare a quanto mi sentirò inadeguata al momento di un prossimo acquisto. Ho già avuto, da esperti informatici (o che si spacciano come tali) , una serie di dritte indispensabili sull'acquisto come:"mi raccomando comprati quello che ha il CENTRINO" , "guà tu che riparti da capo mi raccomando prendi un mac" , "i portatili so' una sola,mo' c'è il pc piccolo come un vocabolario"...
Per qualche tempo farò in modo di tenere aggiornate le mie fienestre durante i miei pomeriggi lavorativi o grazie a qualche amico- a che vorrà prestarmi il suo gioiello tecnologico per un'oretta..
.

Sempre per parlare del più e del meno(chissà quando potrò nuovamente gingillarmi su blogger) : l'altro giorno sono stata in un centro commerciale di Roma Nord e ho comprato un orologio. Il fatto è che non porto l'orologio al polso da circa 10 anni. Se non sbaglio era il 5°ginnasio (o forse il primo liceo?)...il braccio si era riempito di puntini rossi...il dottore mi aveva detto che forse era la plastica del cinturino...credo di averlo regalato al mio migliore amico di quei tempi...

Ho fatto un giretto su Apple Store ed altri siti del genere e questo qui sopra è il portatile che mi piace di più peccato il prezzo, un pò oltre le mie possibilità. Se però si tiene conto che ho pagato l'orologio €2,00 mentre lo swatch che avevo visto costava €49,00, posso spendere €47,00 in più rispetto al budget preventivato per l'acquisto del portatile? mi sono capita da sola...

domenica, settembre 03, 2006

ritorno a casa


E' tanto che non scrivo sulla mia finestra: i pensieri non escono dalla mia tastiera in modo fluido (non che lo siano mai stati ma prima lo erano un pò di più...) e le dita sembrano pesanti... Non so come andranno le cose in autunno.
Questa finestra è di Urbino.

giovedì, luglio 27, 2006

Lo metto tra i primi cinque?

Alta Fedeltà lo avevo letto qualche anno fa, dopo averlo finito l'ho regalato a Qualcuno e la cosa è finita lì. Nel frattempo ho letto gli altri libri di Hornby, alcuni belli, altri meno, come sempre del resto. E poi venerdi, mentre gironzolavo per la Feltrinelli di Piazza Esedra, ho pensato che volevo una copia di Alta Fedeltà tutta per me.
Cosa si racconta nel libro? Rob, trentacinquenne e proprietario del "Championship Vinyl" un negozio di dischi per collezionisti di dischi, viene lasciato da Laura che va a vivere dal loro ex vicino di casa. Da qui prendono il via una serie di pensieri, dialoghi e sguardi rivolti al passato attraverso cui Rob prova a capire cosa gli succede, perchè le sue relazioni umane hanno preso quella piega "lì", perchè si sente "cosi".
E poi ci sono le classifiche: le cinque migliori canzoni di Elvis Costello, le cinque più memorabili fregature di tutti i tempi, le cinque migliori -prime- canzoni del lato "A" (loro ascoltano le cassette)...
A distanza di qualche anno Alta Fedeltà ha avuto su di me effetti diversi: dopo la prima lettura ero entusiasta della musica che ascoltava Rob, gli stavo dietro, ho comprato qualcosa perchè nel libro se ne parlava. Questa volta, invece, sono stata molto più dietro ai pensieri di Rob, per molti versi non lontani dai miei (a parte quella filippica sulla morte...!)
Non so se Alta Fedeltà è tra i miei cinque libri preferiti - credo di no - però resta un libro che mi piace avere tra le mensole della libreria.
Le "bambine" della foto si trovano nel terrazzo della casa di Riccardo, la foto è sua...

martedì, luglio 25, 2006

il barattolo del sale



Siete mai stati al CAF della CGIL di un qualsiasi quartiere popolare di una grande-media città?E' un'esperienza che, almeno una volta nella vita, bisogna fare.
Sono due giorni che trascorro le mie mattine al CAF - CGIL del Tufello, periferia nord di Roma, per fare l'ISEE, e ogni giorno c'è qualcosa che val la pena di raccontare. Ogni volta che vado il signor Aldo mi chiede che cosa mi serve (ogni anno sempre questo malvagio ISEE), come sta papà, mamma e fratelli. Mi accomodo sulla classica sedia di plastica e apro il "manifesto" per ingannare l'attesa ma la lettura non va mai oltre la 4° riga di pagina 3, perchè vengo coinvolta dagli affari degli altri avventori la cui età media è di 67 anni con punte di 78anni.
Ieri la signora accanto mi stava lì lì per svenire:
"signora si sente male?"
"cara, ho la pressione bassa...mi puoi portare un bicchiere d'acqua?"
"certo" vado alla ricerca di un bicchiere d'acqua, del bagno e torno dalla signora - svenente che, nonostante tutto, trova la forza per raccontare le ultime cose del palazzo al signor Aldo
"grazie tesoro...senti non è che ci metteresti un po' di sale, mi fa bene per la pressione bassa"
"sale?"
il signor Aldo: "di là trovi il sale, barattolo con scritto sale..."
vado nella cucina del CAF , trovo il barattolo con scritto sale, metto il sale nel bicchiere della signora in procinto di svenire e torno da lei
"grazie bimba...certo l'acqua è un po fredda, va bene dai sei stata cosi...per la prossima volta ricordati, acqua tiepida e sale"
"certo, sicuro"
Oggi niente signore in procinto di svenire ma una signora che aveva un urgente bisogno di fare le fotocopie dei documenti per la pensione di invalidità del marito...be, visto che i coniugi avevano un bastone, due paia di scarpe ortopediche e si muovevano alla velocità media di 0.2 km all'ora chi è andata a fare le fotocopie?
L'ISEE poi me lo ha fatto un mio vecchio compagno di scuola che mi ha raccontato gli ultimi movimenti di Giorgio, ma questa è un'altra storia.

sabato, luglio 22, 2006

libri diesel




Ho comprato
Futbol di Osvaldo Soriano alla Feltrinelli della Galleria Colonna.
Non voglio andare nel dettaglio a proposito del libro e di come Soriano racconta il calcio, mi manca - nello scrivere - quell'equilibrio che consente ad un'analisi critica di non trasformanrsi in una pedante lezione di letteratura argentina. Ma un commento dichiaratamente soggettivo me lo concendo: l'ho trovato un
libro diesel. Chiamo così quei libri (ma anche cd, film e relazioni sentimentali) che all'inizio stentano un pò ma - si sa - è sulle lunghe distanze che danno le prestazioni migliori. C'è voluto del tempo per entrare nello spirito del libro, ed infine a pag.149 ho spalancato porte e finestre:

-[...] Dimmi, che ci fai qui con questo caldo?
- Sto finendo un romanzo.
- Ci sono goal?
- Qualcuno.
-Molto bene. Fa' attenzione a quel difensore con la faccia da assassino.
-Stia tranquillo.
- Mi ricordo che dicevi sempre così, questo me lo ricordo... Di che cosa parla il libro?Di calcio?
-No. Parla del goal che uno si perde nella vita.
-Ho capito. Mettimi all'ombra, ragazzo, che ti racconto quella del portiere senza mani.

giovedì, luglio 20, 2006

isole ancora da scoprire

*
Sabato scorso sono stata a Villa Gordiani: ho visto un concerto di cui -tra due settimane - non mi ricorderò affatto, mi sono fatta un giro tra i banchi della piccola&media editoria - spendendoci qualche euro -, ho bevuto una paio di birre di quelle che hanno un resto-gusto al sapone (si proprio al sapone!). Ci sono stata con un pò di gente, alcune sono, per me, persone importati, altri sono nuovi acquisti ancora tutti da provare. Quella sera ho sentito l'essenza del luglio metropolitano e mi è piaciuto.
Ho ri-pensato al sabato appena trascorso e sono arrivata ad una precaria conclusione: non posso andare alla ricerca di un'estate perduta, devo inventarne un'altra - diversa - nè migliore nè peggiore. Mi spiego: se nell'estate 2005 amavo trascorrere le sere nel posto "A" , non è detto che anche quest'anno mi piaccia fare la stessa cosa. Nell'estate 2o06, infatti, posto "A" mi mette addosso una latente tristezza mentre sto bene nel posto "B".
Il fatto è che ho il difetto di andare alla ricerca dei momenti-belli-trascorsi e di tutti quegli elementi che - ritengo - abbiano contribuito a renderli tali...Immancabilmente, ho bisogno di farmi qualche bernoccolo e, quindi, poter dire tra me e me : " be forse invece di guardare indietro potresti guardare a destra - a sinistra - avanti...".
Ogni volta ho la sensazione di aver scoperto un'isola ancora tutta da esplorare.
*Ho visto Jules et Jim con la Socia... bello. Lo so che non aggiungo niente di nuovo.

lunedì, luglio 17, 2006

...per poi ricominciare


Ho appena fatto l'ultimo esame di luglio e posso finalmente mettermi comoda e gustarmi luglio e poi agosto (e qualsiasi cosa abbiano in serbo per me)...
Ho cominciato subito a respirare aria di vacanza cittadina:con silviettaaa e gazzella, per festeggiare e mettere qualcosa in pancia, siamo andate a farci un aperitivo al rione Monti. Come al solito le nostre conversazioni vanno a finire sulle disavventure pseudo-sentimentali, ma questa volta, almeno, l'abbiamo buttato sull'ironia.
Continuerò a lavorare per un paio di settimane ma ho un considerevole numero di ore giornaliere per fare quello che voglio. In previsione di questo parziale ozio ho comprato qualche libro da leggere:
- Osvaldo Soriano, "Futbol" (letto a metà)
- Mark Haddon "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte"
- Raymond Carver "Cattedrale"
- Raymon Carver "Niente trucchi da quattro soldi. consigli per scrivere onestamente"(si è un autore che mi si confa....).
E poi vorrei vedere qualche mostra, trascorrere un pomeriggio vedendo "Casablanca" e un altro con "Jules et Jim" e andare in giro per qualche paesino dell'alto-lazio.
Infine per il mio piccolo e, negli ultimi tempi, trascurato blog ho in mente, da un paio di giorni, un post ma ho bisogno di leggere, prima, "Niente trucchi da quattro soldi. consigli per scrivere onestamente".
Alle volte 'ste vacanze sono così piene di impegni... :)
Il quadro quassù è suo!



lunedì, luglio 10, 2006

Se non è estate questa!

Mio nonno Michele, classe 1929, se lo sentiva: si è comprato un televisore da €999,00 e non lo dovrà pagare.
E' difficile raccontare a parole i momenti di gioia pura...

martedì, luglio 04, 2006

il blu non è più blu

Stasera sono andata al concerto dei Flaming Lips (bè questa foto non è il massimo, ma i palloncini rosa fanno sempre un certo effetto).
Data l'ora piccola provo a sintetizzare cosa bisogna aspettarsi dalla loro spettacolo (perchè il loro è uno spettacolo!).
*Al trio piacciono molto i palloncini gonfiabili extra-large, le marionette con le sembianze da suora e lanciare coriandoli e stelle filanti su noi spettatori.
*Sul palco, oltre a loro 3, ci sono una mezza dozzina di Babbi Natale, qualche Wonder Woman urlante, un paio di Superman.
*Sullo schermo vengono proiettati i loro video che definirei un mix di trash culinario-manga-astrofilo.

p.s. ringrazio il commesso di rinascitaMusica (quello con i capelli corti) per avermi fatto entrare aggratise e per la faccia sorridente.
p.p.s.s. dal post precedente ho imparato -da sola- a fare i collegamenti ipertestuali, quindi il testo in blu non è piu blu perchè è bello (!!!!) ma perchè rimanda ad altri siti.

sabato, luglio 01, 2006

la scatola segreta

Qualche decennio fa tutte le cose che mi piacevano - bottoni, fiori appassiti, nastri colorati - le mettevo in una scatola delle scarpe: la decoravo con la carta reciclata dai regali, ci scrivevo sopra "la scatola segreta di gabriella" e passavo interi pomeriggi a sistemare quelle preziose cianfrusaglie. Alle volte ho l'impressione che il mio blog abbia anche questa funzione, mi consente di raggruppare tutte le cose che mi piacciono e che voglio avere a portata di mano.
Questa qui su è una finestra di Linosa. Per uno strano gioco delle coincidenze oggi alla tv, alla radio e una zia mi hanno parlato di questa bella isoletta. Ci sono stata di passaggio 2 anni, perchè la nave che va a Lampedusa si ferma anche lì. Saranno state le 7 di mattino ed era splendida nel suo contrasto tra le sue case colorate e la terra nera. Non dico che ci andrei quest'anno, però in una delle prossime estati mi piacerebbe scendere a terra per qualche giorno.


venerdì, giugno 30, 2006

il tempo a modo mio



Prima dei Griffin

Sono due giorni che, in pantaloncini e maglietta di topolino, combatto con questo paragrafo sul metodo di ricerca antropologico per questa relazione sulla periferia di Roma nord. Ho detto agli altri 8 "io faccio la rogna sul metodo, ma non mi chiamate per fare le conclusioni, non sono capace". Le conclusioni le odio cosi tanto che non le ho messe neanche nella tesi. Il paragrafo può dirsi concluso, ha bisogno di essere coccolato in modo che le frasi girano me voglio io.
La casa ancora per un paio di giorni continuerà ad essere abitata solo da me, domenica arriverà il papà-capo-famiglia ma le cose non credo che cambieranno: invece di una disordinata in pantaloncini e ci saranno due disordinati in pantaloncini.Forse cambierà l'audio della casa. In questi giorni qui girano cat power, oi va voi e death cab for cutie. Da lunedì ci saranno nuovi suoni: i commentatori sportivi per un'altra decina di giorni di mondiali e poi, finalmente, il tour de france.

Dopo i Griffin
Per dovere di cronaca la puntata di ieri con Bill Gates che non sa cosa sono gli spiccioli e Brain che mette incinta BrezzaDiMare mentra fa una gara al cinodromo non si batte...però anche quella di oggi era scorretta al punto giusto, come piace a me.
A me succede mentre sono da sola in macchina, a casa o studio di fare cose "strane". Mi sbottono il primo bottone dei jeans, comincio ad emettere suoni strani con la bocca, canto le canzoni in inglese pur non sapendo l'inglese...Stanotte dopo il lavoro - quello delle birre - ho trovato una coda lunga 6 km (me lo ha detto il tizio con la smart davanti a me che ha sentito uno che stava 400 m più avanti) nel tratto della Salaria che va da Monterotondo a Roma. Dalla lunga fila di lucine rosse davanti a me ho capito che dovevo farmene una ragione. Ho abbassato i finestrini per far entrare l'odore della campagna romana, ho messo la cassetta (io nella macchina ho ancora quelle) di you are free di Cat Power, e ho schiacciato tante volte il "+" del volume della ...alla numero 6 - fool - ho fatto quello che non avrei mai potuto fare se ero in compagnia di qualcuno: ho cominciato a cantare stonando e inventando le parole. La cara vecchia Cat Power ha il dono di farmi stare ancora più bene quando le cose girano come dovrebbero e mi tiene per mano in queste notti di giugno.
Non dico che i 3/4 d'ora in fila sono volati...però...



martedì, giugno 27, 2006

duepiùdue...piùdue...piùdue...piùdue...


Di questi tempi sono diventata brava in tre cose:
1- fare le birre senza troppa schiuma
2- lamentarmi con il globo intero della mia condizione esistenziale
3- dire 1.000 "dovrei" ogni giorno senza rispettarne neanche uno.
Il fatto è che a me piace essere un'incostante fabbrica di buoni propositi. I "dovrei" sono la benzina che consentono di farmi iniziare con entusiasmo -non di questi tempi*- la giornata che poi avrà una sua particolare piega e di conseguenza ai "dovrei" verrà meno la loro ragione di essere. Tutto questo per dire che se penso ai "dovrei" rimuginati durante la mia colazione e quello che poi ho effettivamente fatto non posso fare a meno di riscontrare delle notevoli differenze. Però mi sono piaciute le cose fatte al posto dei "dovrei": nel frattempo che stendevo la mia lavatrice ho fatto una lunga chiaccherata con Irenù, ho votato No al referendum, ho fatto una buona azione che non racconto perchè fa tanto libro Cuore, sono andata al lavoro e ho cucinato per la Socia...
A me è piaciuta la cena con la Socia a base di zucchine della sua pro-zia e di insalata del drug-store...avevamo anche la torta di ciliegie fatta dalla nonna della Socia. Forse ero un pò sotto-voce-sotto-tono per quei pensieri che girano nella mia testolina e che non riescono ancora a trovare una loro strada. La strada la troverenno ma ci vuole un pò di tempo e un pò di Vita che gli scorra in mezzo.

*vedi la seconda cosa che so fare meglio

mercoledì, giugno 21, 2006

pimpinella anisum

E' da quando ho iniziato a scrive su La Finestra che non faccio che ripetere "quanto mi sento giù", "come vorrei che le cose andassero in modo diverso" bla bla bla...
Ma ecco che arriva l'anticoclone delle Azzorre e per un pò il mio pezzetto di cielo è limpido e terso. Ma poi immancabili - come i referendum a giugno - arrivano i soliti temporali dei pomeriggi d'estate.
Quando mi trovo nel bel mezzo di un temporale penso "ecco ora un fulmine mi becca in pieno e ...", però quando sto dietro la finestra della mia stanza o riparata da un ombrello arancione è tuttà un'altra cosa: c'è il profumo della terra bagnata, il rumore della pioggia sulle foglie dei ciliegi davanti casa, il mondo fuori sempra avvolto nell'ovatta e sento solo il mio respiro.
Ora succede che i temporali, quelli che si scatenano nella mia stanza quando fuori c'è il sole, a me piace passarli da sola.



sabato, giugno 17, 2006

aspetto il prossimo, grazie!


A me succede spesso, per ingannare l'attesa, di mettermi a contare. Provo a spiegarmi. Quando sono alla fermata di un autobus, o quando aspetto una persona dico tra me e me "conto fino a 100 e quando finisco arriva l'autobus (o la persona, o la telefonata...)". Devo ammettere che non sempre accade - arrivata a 100 - che l' attesa si concluda però ho la sensazione che il tempo corra più velocemente e che le probabilità che il mio autobus passi aumentino.
Da qualche tempo mi trovo in una fase molto simile, conto fino a 100 nell'attesa di qualcosa e visto che non riesco a darle un nome, una faccia, un colore la chiamo Estate.
Forse l'estate è arrivata, solo che sono così impegnata a contare da non essermene accorta. Magari non è delle più sfavillanti e colorate ma non per questo meno degna di avere tutte le mia attenzioni e le mia cure.
Ma in fondo credo di aver paura di viverla, quest' estate, e faccio finta che non c'è nascondendola dietro un 48...49...50...51...52...
Ieri sera sono stata al mare (grazie neo-ventiquattreeeeenne). Sono andata a bagnarmi i piedi con la Socia e ho espresso un desiderio, come succede ogni volta che si ri-fa qualcosa dopo tanto tempo. Bè se questo non è un inizio d'estate sono una delle persone cieche della provincia di Roma!
Basta resistere ancora qualche giorno e smettere di contare... 53...54...55...56...57...

quassù una fermate del bus di NY "arredata" da Ikea...se ci devesser un'attesa, almeno che sia comoda! via www.ecoblog.it, via www.ninjamarketing.it.

giovedì, giugno 15, 2006

giusto il tempo di farmi un giretto

Stamattina la sveglia è suonata alle 9... ho preso le Gocciale dallo sportello, ho messo a scaldare il latte nel microonde e dopo una rapia occhiata all'armadio ho scelto un vestito nero che non mettevo da tanto tempo. Ho messo un bracciale colorato, le birkenstock nuove e sono uscita per i miei giretti metropolitani.
Oggi a Roma c'era l'estate, quella vera intendo: l'odore di frutta e fiori maturati al sole, luce accecante, bianca, tagliente. Una luce così forte da rubare la scena alla città, come in questa foto scattata dal campidoglio.
Ho voglia di un libro che non serve sottilineare.
Ho voglia di andare al lago.
Ho voglia di birre pomeridine all'ombra della statua di Giordano Bruno.


lunedì, giugno 12, 2006

Italiani brava gente

questo è il palco Sandro Pertini, e loro sono i Giardini di Mirò...

La Collinetta

Dai fanciulli seduti sull'erba, dalle All Star verdi, dalle magliette stripicciate non è difficile intuire che ci troviamo ad un festival indi-pop italiano ( www.rockit.it/miami/2006/splash.pfp) . Il signore con la chitarra è Bob Corn (davvero bravo!) e alla fine del concerto ha offerto anche salame e lambrusco... Accanto a lui si scorge Cesare Basile. Che classe! che stile! il suo concerto è stato come un dito che scorre lungo la schiena. Mi ha fatto piangere di gioia, di gratitudine, per l' emozione.

Quando le lacrime si asciugano sul viso

Si, è vero, è un pò che non scrivo...potrei nascondermi dietro l'esame di storia o dietro i miei 3 giorni a Milano. Sono entrambe delle giustificazioni più che valide, ma non è solo quello. C'è un altra ragione per la mia assenza dal blog,una subdola 'autocensura. Niente di compromettente, lussurioso o scandaloso solo un pò di eventi e rapporti interpersonali che " non andavano" e che la facevano da padrone nei miei pensieri. La Finestra Sul Cortile è uno sguardo - più o meno fugace - sui miei pensieri e il dire "forse è meglio che questa cosa qui non la scrivo" non è tanto lontano dall'autocensura. Bisognava scegliere: o raccontare i neri pensieri (che inevitabilmente avrebbero tirato in ballo qualcuno) oppure non scrivere affatto, come ho appunto fatto.
I neri pensieri di una settimana fa sono andati via, sostituiti da altri, alcuni non meno foschi altri colorati di giallo...
La prima notte a Milano ho fatto un sogno. Ad un certo punto del sogno ero su una panchina di pietra e dico "guarda che lo so che le cose magiche finiscono...dopo ritorna tutto come prima". Milano sta alle mie spalle, tutto è tornato come prima, andrò alla ricerca di altri attimi magici.


p.s. scusate il post un pò saltellante da un argomento all'altro ma ho appena passato una brutta mezz'ora al telefono e avevo voglia di mettere entrambe le cose per cercare di reagire ad rischio di una "Perdita della Presenza", la mia!

sabato, giugno 03, 2006

Exit Music (for Donnie Darko)

di una malinconia che avvolge

cabala per principianti

Oggi è la classica giornata del "Dovrei". Stamattina non mi sarei dovuta svegliare a mezzogiorno e avrei dovuto evitare di fare colazione visto che dopo circa 45 minuti ho pranzato con le polepette di Ikea e i piselli de La valle degli orti. Ora dovrei studiare, oppure dovrei telefonate a quell'amico che ha fatto il compleanno martedì scorso - ma si sa tra lavoro, università e uscite con amici qualcosa può sfuggire... Dovrei chiudere messenger e dovrei liberare la scrivania da penne che non scrivono più, volantini elettorali e post-il blu. Dovrei, appunto.

Però ho scoperto delle informazioni interessanti sul mio conto:

sono stata concepita intorno al 7 marzo 1981, un sabato;
il numero della mia vita è il 4. Vado daccordo con i 2, 4, 8, 11 e 22 ma non sopporto i numeri 6 e 7; con i restanti numeri i rapporti sono invece discreti;
nel 1981 il capodanno ebraico (il Rosh Hashanah) cadeva il 29 settembre mentre per i cinesi quello era l'anno del gallo;
ho 24 anni, ma ho anche 295 mesi e se parliamo di settimane sono 1.279. Con un rapido calcolo si scopre che respiro da 773.570.295 secondi circa;
se fossi un cane avrei 3 anni e mezzo e se sarei nel pieno della mia fertilita canina!;
tra 178 giorni soffierò 25 candeline...;
nel 1981 negli Stati Uniti sono nate 3,6 milioni di persone, uno ogni otto secondi;
l'albero che mi protegge e sotto cui dovrei (sempre dovrei, mai vorrei!) ripararmi durante i temporali della vita è il frassino, da molti chiamato anche sorbo, che a quanto pare rappresenta l'ambizione.
L'ambizione? avrei capito la pigrizia, l'accidia, la lussuria...no l'ambizione proprio non mi va giù.

Queste informazioni è molte altre si possono trovare qui: www.paulsadowski.com/birthday.asp.





mercoledì, maggio 31, 2006

padri e filosofi

Ho una sconfinata ammirazione per Sofri padre e Sofri figlio...erano diversi mesi che Adriano Sofri non scriveva, lo ha fatto ieri.

"La vita che continua. Le rondini, per esempio. Leggevo sui giornali che non arrivavano più, che ne sarebbero arrivate sempre meno. Però da me la prima coppia è tornata già con azzardato anticipo, il 9 aprile, e ora è pieno, e le nidiate hanno già preso il volo. Leggevo dell'aviaria, di un allarme comprensibile e umano, con una specie di distrazione rispetto all'eventualità di un cielo malvisto e vuoto di uccelli. Seguo gli assidui convegni di Ahmadinejad- "La montatura dell'Olocausto", "Il mondo senza sionisti" - e immagino un mondo senza uccelli e senza ebrei, così per sventare il contagio. Sui giornali di sabato ho letto dell'allenatore della squadra olimpica di tennis, Ahmed Rashid, e dei due giocatori, Nasser Mi Hatem e Wissam Adel Odah, che sono stati ammazzati a Bagdad perchè indossavano calzoncini corti. Ho letto anche che secondo genetisti inglesi è nato prima l'uomo che la gallina. Mi ricordo di Sarajevo, quando all'improvviso riusciva ad arrivare ai brulli mercatini una forntura umanitaria di uova. Si scherzava: è morto prima l'uovo o la gallina? La vita che continua: ci sono le lucciole tra le piante, le stelle in cielo. In galera - 62 mila persone al momento: ma lasciate che la Cirielli lavori, e vedrete che meraviglie - niente cielo stellato, niente lucciole, occhi sbarrati sul soffitto, o sulla branda di sopra. Non passa giorno - non passa notte - senza che ci pensi - alla galera. Non per solidarietà, per malattia. Fuori me la prendo per le cose più diverse. L'Olanda non doveva perdere Ayaan Hirsi Ali, comunque davvero si chiamasse. L'Italia doveva convocare Lucarelli. Prodi doveva istituire un ministero per il Nord, con un ministro del Nord, non so, Illy. Guardo le faccie in giro, ora che posso andare in giro, e troppe mi sembrano, con tutto il rispetto, brutte e arrabbiate, anzi nemmeno arrabbiate. Seccate e risentite. Specialmente quelle delle persone che guidano l'auto e parlano da sole. Poi torno e mi guardo allo specchio. In galera non ci sono, uno non si vede per anni, poi viene fuori e no fa che incontrarsi, nelle vetrine, nei bar, nei bagni e spesso non si riconosce e trasale, e poi si volta di qua e di là, si guarda e si riguarda, di fronte, di profilo, fa le facce, muove le gambe, così per sgranchirsi, per riabituarsi."

Per onesta intellettuale riporto il mio percorso per arrivare a questa lettera datata 30 maggio: www.wittgenstein.it/post/20060530_62920.html.
Da qui si arriva al sito www.radicali.it/newsletter.html, qui cliccate "Bentornato, Adriano".

lunedì, maggio 29, 2006

il catania è in serie A

Sabato e domenica sono stata al Lago di Martignano, a pochi chilometri dal più famoso Lago di Bracciano (www.lagodimartignano.org ha il percoso più breve per raggiungere quest'angolo di paradiso). Sabato eravamo cinque amici (andrea, daniela, francesco irene e io) e 3/5 di questi sono partiti con l'intento di studiare seppur circondati da una natura rigogliosa, dalla musica del baretto a poche decine di metri e con Bullo e altri amici canini che correvano felici. Ovviamente non sono riuscita a finire il mio capitolo 5° e, ad essere sincere, non ho neanche voltato pagina.
Domenica il libro è rimasto nello zaino: la giornata era bella e la compagnia di emiliano particolarmente piacevole si accordavano poco con la lettura de "Il caso Moro".
Penso che il segreto di questo bel fine settimana di maggio sta in un'inaspettata arte del saper assaporare, amando le sfumature del presente e cogliendo nell'aria il profumo di quel che verrà...


martedì, maggio 23, 2006

... ... ...


Avevo 11 anni e mezzo. Da 2 anni abitavo a Roma. Era un sabato ed ero appena rientrata a casa...lo ricordo arcora.

domenica, maggio 21, 2006

l'aria del continente

Stamattina mi sono svegliata alle 6.30, sono andata in cucina e ho preparato un caffè per me e Michele, in partenza per la Maddalena dove trascorrerà i prossimi 2 mesi. Fuori c'era la solita coltre di umidità che dà a alla mia via una particolare tonalità pastello. Ho preso il baratto del caffè dal frigo, ho cercato la caffettiera più grande, l'ho messa sul fuoco e mi sono seduta ad aspettare. Michele nel frattempo era intento negli ultimi preparativi della partenza, i Ray Ban nuovi che non si trovavano che invece erano già nello zaino, decidere se metter dentro anche la felpa grigia o solo quella blu. Il caffè è pronto. Si siede anche lui, beviamo il caffè e mangiamo una fetta di crostata di Virginia. Mi racconta la sua serata con i degni compari , io gli racconto della mia cenacon le amiche, mi dice che ho una pessima cera, gli dico che la sua maglietta non mi piace. Si è dovuto tagliare la barba, tanto sa che alla Maddalena glielo avrebbero chiesto.
Ha rimediato un passaggio in macchina fino a Livorno. Alle 7 arrivano, puntuali. Un saluto veloce, mio fratello odia saluti e abbracci della partenza.


giovedì, maggio 18, 2006

il mio vicino di casa ascolta i Sigur Ròs

Sulla carta il mio preferito, tra i ministri del secondo governo Prodi, è Paolo Ferrero al Ministero della Solidarità con delega alla droga. E' nato in una paesa della Val Germanasca (To), la sua famiglia è - nell'ordine - operaia, valdese e antifascista. Nella sua biografia si legge che è un ex operaio e cassaintegrato Fiat e che suo fratello lavora attualmente in fabbrica.
Le sue priorità come parte dell'escutivo sono:
-il ritiro delle truppe in Iraq
-il superamento della Legge 30
-la redistribuzione del reddito
-l'abrogazione della Legge Fini-Giovanardi (per intenderci quella sulle droghe leggere) e della Bossi-Fini
-affrontare il tema delle unioni civili e dare maggior spazio ad una politica che si occupi degli anziani
-l'aumento del patrimonio edilizio pubblico
-fare una legge sulla libertà di culto.

Parliamo invece della modesta presenza femminile nel nuovo governo. Le donne ministro (o ministre) sono 6 su 25 quindi, facendo un calcolo veloce, siamo intorno al 24%. Solo una di loro, Livia Turco è andata ad un ministero che conta, quello della Sanità. Le altre 5 presiederanno tutte ministeri senza portafoglio, che notoriamente hanno un peso minore.
E poi quel ministero della Famiglia...sa tanto di operazione ideologica.

mercoledì, maggio 17, 2006

tutto per me

Il mercoledì mattina, quando posso, vado in piscina.
Oggi, come al solito, ci sono le signore che fanno acqua-gym con la musica di Jennifer Lopez, ma sono arrivata a lezione quasi finita e le vedo andar via non le loro cuffie arancioni e argentate. Fortunatamente prima di uscire si ricordano di spegnere lo stereo.
Scelgo la corsia centrale perchè sono convinta che qui l'acqua è più azzurra e con meno riflessi del sole o delle pareti circostanti.
Accanto a me c'è il professore in pensione che fa dorso.Dopo un paio di vasche ci incontriamo e scambiamo le nostre solite chiacchere.
"Come va all'università?"
"Bene grazie"
"C'è ancora il prof. Moscato di diritto penale?"
"Be veramente faccio lettere, non saprei" . Il professore in pensione mi chiede ogni volta di un professore non solo diverso ma che, con ogni probabilità, si è occupato di settori diversi (botanica, letteratura latina...) e ho la sensazione che tutti abbiano smesso la loro carriera accademica intorno al 1967.
"Mi raccomando studia, così poi trovi un buon lavoro".
"Certo, grazie..." La prossima volta gli chiedo cosa insegnava...
Nuotimo. Poi il professore in pensione va via.
Ho tutta la piscina per me. So che il rumore dell'acqua l'ho fatto io, le increspature sull'azzurro sono prodotte dalle mie gambe e dalle mie braccia...sento l'eco del mio respiro.

domenica, maggio 14, 2006

Fondazione Lavoratori Officine Galileo



Sono tornata da firenze da quasi 3 giorni e ancora sono ben vive le sensazioni piacevoli del mercoledì e giovedì appena trascorso. Sono andata in terra toscana per vedere il concerto dei Louise Attaque, i biglietti me li ha regalati viola per il mio compleanno. Al concerto ero una delle poche italiane(i), il Flog è stato invaso da francesi di stanza in Toscana che hanno cominciato a saltare, cantare a squarciagola e a fare battute inmprensibili verso il palco. Ma sono stata anche all'inaugurazione di una mostra, mi sono fatta una Birra Moretti (lì va per la maggiore) a piazza Santo Spirito e sono andata in giro per la città su un'AlfaRome coupè del 1974. E ho mangiato le linguine agli
asparagi+prosciutto+panna alle 3 di notte..........

lunedì, maggio 08, 2006

appunti di primavera



Ho promesso a Gianna che avrei messo la locandina sul mio piccolo blog...promessa mantenuta.
Per chi fosse interessanto all'argomento:
www.casainternazionaledelledonne.org .

sabato, maggio 06, 2006

...datemi una leva e vi solleverò il mondo...

Questo pomeriggio l'ho deditato al cambio negli armadi...maglioni, sciarpe e cappotti hanno lasciato il posto a magliette colorate e vestiti di cotone.
A dir la verità pagherei perchè qualcuno se ne occupasse al posto mio, ma visto che alla fine è toccato a me fare il lavoro sporco, armata di cartoni da imballaggio presi furtivamente alla Coop, ho deciso che oggi mi sarei - appunto - dedicata al cambio negli armadi.
Ho messo su "Chiedo alla Polvere" dei Perturbazione per calarmi al meglio nel ruolo e via con le danze. Devo riconoscere che il cambio degli armadi mi ha anche regalato momenti di vivo stupore:
1) ho ri-scoperto una camicia viola di cui avevo dimenticato l'esistenza e che non è affatto male.
2)nelle tasche dei pantaloni estivi ho ri-trovato biglietti di concerti, scontrini e volantini che mi hanno ri-portato dritta dritta all'estate scorsa.
Ora il mio è un armadio in tecnicolor e aspetto che le mie tasche si riempiano nuovamente di biglietti di concerti, scontrini e volantini.

un abbraccio grandissimo alla mia amica-bionda-affitta-camere...lei lo sa.

giovedì, maggio 04, 2006

...é solo un saluto

"Proprio come la politica non può essere separata dalla vita, la vita non può essere separata dalla vita. le persone che si considerano apolitiche non sono diverse; sono già state assimilate dalla cultura politica dominante...solo che non se ne accorgono più".

Pramoedya Ananta Toer è stato tra più grandi scrittori indonesiani del Novecento, sicuramente il più conosciuto in Occidente. Sotto il regime si Suharto Toer fu mandato sull'isola di Buru, una sorta di gulag tropicale. Gli uomini del regime non lo uccisero, come accadde invece ad almeno 1milione di persone accusate di essere comuniste o filo-comuniste, in quanto era già molto famoso in Indonesia e non solo: la prigionia sull'isola, pensavano, avrebbe fatto il lavoro sporco al posto loro . Toer vi rimase rinchiuso per più di 10 anni e di notte, per proteggere se stesso ed i compagni dalla follia vissuta durante il giorno, raccontava quelle storie che ha poi raccolto in 4 romanzi, il più famoso è Figlio di Tutti i popoli.

"Speranza?no,io sono più portato a credere che a dire "lo spero". Sono stufo di sperare. Bisogna credere nelle cose". Così Toer conclude un'intervista pubblicata nel 2000 ma rilasciata qualche anno prima a Marina Forti. Lei e Tariq Alì hanno raccontato un pò di lui ne il manifesto di ieri.

Pramoedya Ananta Toer è morto domenica scorsa all'eta di 81 anni.

mercoledì, maggio 03, 2006

fatemi bere vino rosso e vi dirò tutta la Mia verità

Oggi non c'era molto da fare al lavoro: c'è stata qualche telefonata, e poi una lunga merenda a base di thè e biscotti al cioccolato. Ho avuto quindi un bel pò di tempo a disposizione per stare con il naso all'insù e guardare lo scorcio di cielo che si vede dalla finestra del 3° piano di un palazzo dell'Eur. E allora comincio a pensare, pensare... Mi è venuto in mente che non ho ancora capito se la nuova struttura che "racchiude" l'Ara Pacis mi piace o meno. Diciamo che al momento mi lascia indifferente. Va bene lo ammetto: a me questa nuova "cosa" non solo non mi dice nulla, non mi piace.

... ...Le finestre di Pisa... ...


... ...e quelle di Livorno... ...

sabato, aprile 29, 2006

la coperta di Linus

Vado un paio di giorni per Livorno per passare un paio di giorni con Michi, mio fratello. Partirò con i miei genitori. I viaggi con i miei mi mettono addosso sempre una certa ansia che ogni volta provo ad esocizzare in qualche modo. Alla fine si arriva alla solita conclusione "quando proprio non ce la fai ti metti le cuffie e ascolti un pò di musica".
Ecco cosa ho scelto*.
in Cd
Bright Eyes - i'm wide a wake, it's morning
Perturbazione- canzoni allo specchio
Kings of Convenience - riot on an empty street
Louise Attaque...- scusate il titolo non lo trovo
Noir Desir - des visages des figures
Carmen Consoli - mediamente isterica
Radiohead - ok computer
Perturbazione - in circolo

in Mp3
L'altra - in the afternoon
L'altra - different Days
Non Voglio Che Clara - non voglio che clara
Louise Attaque - a plus tard crocodile
Silent League - the orchestra, sadly, has refused
Giardini di Mirò - punk...no diet!
Karate - in place of real insight
Karate - the bed is in the ocean

Basteranno?
ci si vede, sente dopo il 1 maggio!

*sicuramente ho tra-scritto male qualche titolo. Chiedo fin da ora scusa ai diretti interessati e a tutti gli altri.

mercoledì, aprile 26, 2006

il mio venticinque aprile












E' stato un bel venticinque aprile quello appena trascorso, pieno di sorrisi e vino rosso. Abbiamo fatto un lungo pranzo benedetto da Dio Bacco...


e poi siamo stati a Villa Ada.

Alle volte le parole sono superflue, soprattutto quando quello che hai intorno ti piace così tanto darti una piacevole sensazione di sazietà.Almeno per un pò.

domenica, aprile 23, 2006

ne bastano dieci.

Aderisco alla campagna Tina Anselmi Presidente della Repubblica.
Sul sito www.tinaanselmipresidente.splinder.com/post/7815542 (ho già spiegato l'arte del copia - incolla vero?) sono elencate le dieci ragioni per auspicare la candidatura della Sig.ra Tina Anselmi al Quirinale. Dopo aver visto l'intervista che Fabio Fazio le ha fatto ieri sera le ragioni - a mio parere - sono ancor di più
.

correggo un'informazione del post precedente il sito è www.brigaterosse.net (a questo punto sono scaduta anche agli occhi di Ecelon...).

sabato, aprile 22, 2006

Il Toblerone...qualcuno sa perchè (Offlaga Disco Pax)

Metto qui, sotto forma di bozza, alcune cose dette, successe e viste durante la settimana...

Qualche giorno fa a cena qualcuno ha parlato di un particolare Diario e mi sono ricordata del mio particolare Diario di qualche anno fa: in realtà era un quaderno, aveva la copertina gialla con sopra delle pecorelle. Lo avevo scelto con cura in una cartoleria di Via Nomentana. Credo si trovi ancora in quel cassetto, sotto 5 anni di bollette Telecom.

Giovedì sono andata al Circolo degli Artisti per sentire Fleischmann e Ms John Soda. Davvero Bello.

Gli esercizi di stile... Viola sa perchè.

Sono tra gli eletti che seguono le lezioni di Storia contemporanea di Vittorio Vidotto: quest'anno si parlerà di Aldo Moro. Parlando di Vittorio Vidotto è indispensabile fare una premessa: pensa in grande, ma parecchio.
A noi eletti ha proposto di appofondire alcuni aspetti del sequestro di Moro. Scelgo di analizzare l'intervista di Sergio Zavoli fatta a Mario Moretti per "La notte della Repubblica", programma Rai di qualche anno fa.
Vidotto ha consigliato, come preparazione al lavoro, di fare un giro sul sito www.brigaterosse.it (a questo punto sono nel mirino di ecelon...), di consultare un'altra mezza dozzina di testi ed auspica questo finale:"...poi se riuscite a rimediare il numero di Sergio Zavoli e gli fate un'intervista... sono sicuro che sarà disponibile".
Non a caso noi siamo gli eletti.

mercoledì, aprile 19, 2006

il rosso e il nero












*


A quanto pare quest'anno la mia primavera è un pò in ritardo. Forse l'estate del duemilacinque si è protratta ben oltre il canonico 21 settembre e ora, in un modo o nell'altro, bisogna mettere tutto in pari.
Nel frattempo inganno l'attesa con qualcos'altro: ci sono bei concerti all'orizzonte, le fragole nel frigorifero, un nuovo libro da iniziare, e le persone... Si, le persone! Senza di loro il fiato sarebbe ancora più corto e la primavera, che tanto aspetto, non avrebbe molto senso perchè non ci sarebbe nessuno con cui passarla.
Lo so che questo post tende un pò al patetico, ma oggi va così...



*Lei è Brigitte Kauffman ed ha illustrato la fiaba di Cappuccetto Rosso (i francesi la chiamano Chaperon Rouge). Chi è curioso di sapere se Cappuccetto Rosso e La Nonna riescono cavarsela anche questa volta può fare copia - incolla sulla barra degli strumenti mettendo questo indirizzo: ww.willdesign.ch/chaperonrouge/index.html

domenica, aprile 16, 2006

Quest'anno l'uovo più bello è quello della Coop.


Avevo voglia di scrivere un post ma al momento di mettere per iscritto eventi, idee e sensazioni queste sono rimaste in bilico tra le mia dita. Non è la giornata adatta a quanto pare. Tra qualche minuto spegnerò il computer, mi sdraierò sul letto e ascolterò con gli occhi chiusi Ms.Jhon Soda.