
Un certo signore inizia così un suo libro "Odio i viaggi e gli esporatori,ed ecco che mi accingo a raccontare le mie spedizioni" . Non è che sentirsi - un pò - antropologi vuol dire dover continuamente negoziare i propri confini per non essere confusi con esploratori, giornalisti, agronomi, ingegneri? Non è che forse la crisi dell'antropologia è legata - un pò - al fatto che la sua definizione passa attraverso quello che odia, quello che non è?
Perdonate lo sfogo confuso e qualunquista. Passerà.
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