venerdì, giugno 30, 2006

il tempo a modo mio



Prima dei Griffin

Sono due giorni che, in pantaloncini e maglietta di topolino, combatto con questo paragrafo sul metodo di ricerca antropologico per questa relazione sulla periferia di Roma nord. Ho detto agli altri 8 "io faccio la rogna sul metodo, ma non mi chiamate per fare le conclusioni, non sono capace". Le conclusioni le odio cosi tanto che non le ho messe neanche nella tesi. Il paragrafo può dirsi concluso, ha bisogno di essere coccolato in modo che le frasi girano me voglio io.
La casa ancora per un paio di giorni continuerà ad essere abitata solo da me, domenica arriverà il papà-capo-famiglia ma le cose non credo che cambieranno: invece di una disordinata in pantaloncini e ci saranno due disordinati in pantaloncini.Forse cambierà l'audio della casa. In questi giorni qui girano cat power, oi va voi e death cab for cutie. Da lunedì ci saranno nuovi suoni: i commentatori sportivi per un'altra decina di giorni di mondiali e poi, finalmente, il tour de france.

Dopo i Griffin
Per dovere di cronaca la puntata di ieri con Bill Gates che non sa cosa sono gli spiccioli e Brain che mette incinta BrezzaDiMare mentra fa una gara al cinodromo non si batte...però anche quella di oggi era scorretta al punto giusto, come piace a me.
A me succede mentre sono da sola in macchina, a casa o studio di fare cose "strane". Mi sbottono il primo bottone dei jeans, comincio ad emettere suoni strani con la bocca, canto le canzoni in inglese pur non sapendo l'inglese...Stanotte dopo il lavoro - quello delle birre - ho trovato una coda lunga 6 km (me lo ha detto il tizio con la smart davanti a me che ha sentito uno che stava 400 m più avanti) nel tratto della Salaria che va da Monterotondo a Roma. Dalla lunga fila di lucine rosse davanti a me ho capito che dovevo farmene una ragione. Ho abbassato i finestrini per far entrare l'odore della campagna romana, ho messo la cassetta (io nella macchina ho ancora quelle) di you are free di Cat Power, e ho schiacciato tante volte il "+" del volume della ...alla numero 6 - fool - ho fatto quello che non avrei mai potuto fare se ero in compagnia di qualcuno: ho cominciato a cantare stonando e inventando le parole. La cara vecchia Cat Power ha il dono di farmi stare ancora più bene quando le cose girano come dovrebbero e mi tiene per mano in queste notti di giugno.
Non dico che i 3/4 d'ora in fila sono volati...però...



martedì, giugno 27, 2006

duepiùdue...piùdue...piùdue...piùdue...


Di questi tempi sono diventata brava in tre cose:
1- fare le birre senza troppa schiuma
2- lamentarmi con il globo intero della mia condizione esistenziale
3- dire 1.000 "dovrei" ogni giorno senza rispettarne neanche uno.
Il fatto è che a me piace essere un'incostante fabbrica di buoni propositi. I "dovrei" sono la benzina che consentono di farmi iniziare con entusiasmo -non di questi tempi*- la giornata che poi avrà una sua particolare piega e di conseguenza ai "dovrei" verrà meno la loro ragione di essere. Tutto questo per dire che se penso ai "dovrei" rimuginati durante la mia colazione e quello che poi ho effettivamente fatto non posso fare a meno di riscontrare delle notevoli differenze. Però mi sono piaciute le cose fatte al posto dei "dovrei": nel frattempo che stendevo la mia lavatrice ho fatto una lunga chiaccherata con Irenù, ho votato No al referendum, ho fatto una buona azione che non racconto perchè fa tanto libro Cuore, sono andata al lavoro e ho cucinato per la Socia...
A me è piaciuta la cena con la Socia a base di zucchine della sua pro-zia e di insalata del drug-store...avevamo anche la torta di ciliegie fatta dalla nonna della Socia. Forse ero un pò sotto-voce-sotto-tono per quei pensieri che girano nella mia testolina e che non riescono ancora a trovare una loro strada. La strada la troverenno ma ci vuole un pò di tempo e un pò di Vita che gli scorra in mezzo.

*vedi la seconda cosa che so fare meglio

mercoledì, giugno 21, 2006

pimpinella anisum

E' da quando ho iniziato a scrive su La Finestra che non faccio che ripetere "quanto mi sento giù", "come vorrei che le cose andassero in modo diverso" bla bla bla...
Ma ecco che arriva l'anticoclone delle Azzorre e per un pò il mio pezzetto di cielo è limpido e terso. Ma poi immancabili - come i referendum a giugno - arrivano i soliti temporali dei pomeriggi d'estate.
Quando mi trovo nel bel mezzo di un temporale penso "ecco ora un fulmine mi becca in pieno e ...", però quando sto dietro la finestra della mia stanza o riparata da un ombrello arancione è tuttà un'altra cosa: c'è il profumo della terra bagnata, il rumore della pioggia sulle foglie dei ciliegi davanti casa, il mondo fuori sempra avvolto nell'ovatta e sento solo il mio respiro.
Ora succede che i temporali, quelli che si scatenano nella mia stanza quando fuori c'è il sole, a me piace passarli da sola.



sabato, giugno 17, 2006

aspetto il prossimo, grazie!


A me succede spesso, per ingannare l'attesa, di mettermi a contare. Provo a spiegarmi. Quando sono alla fermata di un autobus, o quando aspetto una persona dico tra me e me "conto fino a 100 e quando finisco arriva l'autobus (o la persona, o la telefonata...)". Devo ammettere che non sempre accade - arrivata a 100 - che l' attesa si concluda però ho la sensazione che il tempo corra più velocemente e che le probabilità che il mio autobus passi aumentino.
Da qualche tempo mi trovo in una fase molto simile, conto fino a 100 nell'attesa di qualcosa e visto che non riesco a darle un nome, una faccia, un colore la chiamo Estate.
Forse l'estate è arrivata, solo che sono così impegnata a contare da non essermene accorta. Magari non è delle più sfavillanti e colorate ma non per questo meno degna di avere tutte le mia attenzioni e le mia cure.
Ma in fondo credo di aver paura di viverla, quest' estate, e faccio finta che non c'è nascondendola dietro un 48...49...50...51...52...
Ieri sera sono stata al mare (grazie neo-ventiquattreeeeenne). Sono andata a bagnarmi i piedi con la Socia e ho espresso un desiderio, come succede ogni volta che si ri-fa qualcosa dopo tanto tempo. Bè se questo non è un inizio d'estate sono una delle persone cieche della provincia di Roma!
Basta resistere ancora qualche giorno e smettere di contare... 53...54...55...56...57...

quassù una fermate del bus di NY "arredata" da Ikea...se ci devesser un'attesa, almeno che sia comoda! via www.ecoblog.it, via www.ninjamarketing.it.

giovedì, giugno 15, 2006

giusto il tempo di farmi un giretto

Stamattina la sveglia è suonata alle 9... ho preso le Gocciale dallo sportello, ho messo a scaldare il latte nel microonde e dopo una rapia occhiata all'armadio ho scelto un vestito nero che non mettevo da tanto tempo. Ho messo un bracciale colorato, le birkenstock nuove e sono uscita per i miei giretti metropolitani.
Oggi a Roma c'era l'estate, quella vera intendo: l'odore di frutta e fiori maturati al sole, luce accecante, bianca, tagliente. Una luce così forte da rubare la scena alla città, come in questa foto scattata dal campidoglio.
Ho voglia di un libro che non serve sottilineare.
Ho voglia di andare al lago.
Ho voglia di birre pomeridine all'ombra della statua di Giordano Bruno.


lunedì, giugno 12, 2006

Italiani brava gente

questo è il palco Sandro Pertini, e loro sono i Giardini di Mirò...

La Collinetta

Dai fanciulli seduti sull'erba, dalle All Star verdi, dalle magliette stripicciate non è difficile intuire che ci troviamo ad un festival indi-pop italiano ( www.rockit.it/miami/2006/splash.pfp) . Il signore con la chitarra è Bob Corn (davvero bravo!) e alla fine del concerto ha offerto anche salame e lambrusco... Accanto a lui si scorge Cesare Basile. Che classe! che stile! il suo concerto è stato come un dito che scorre lungo la schiena. Mi ha fatto piangere di gioia, di gratitudine, per l' emozione.

Quando le lacrime si asciugano sul viso

Si, è vero, è un pò che non scrivo...potrei nascondermi dietro l'esame di storia o dietro i miei 3 giorni a Milano. Sono entrambe delle giustificazioni più che valide, ma non è solo quello. C'è un altra ragione per la mia assenza dal blog,una subdola 'autocensura. Niente di compromettente, lussurioso o scandaloso solo un pò di eventi e rapporti interpersonali che " non andavano" e che la facevano da padrone nei miei pensieri. La Finestra Sul Cortile è uno sguardo - più o meno fugace - sui miei pensieri e il dire "forse è meglio che questa cosa qui non la scrivo" non è tanto lontano dall'autocensura. Bisognava scegliere: o raccontare i neri pensieri (che inevitabilmente avrebbero tirato in ballo qualcuno) oppure non scrivere affatto, come ho appunto fatto.
I neri pensieri di una settimana fa sono andati via, sostituiti da altri, alcuni non meno foschi altri colorati di giallo...
La prima notte a Milano ho fatto un sogno. Ad un certo punto del sogno ero su una panchina di pietra e dico "guarda che lo so che le cose magiche finiscono...dopo ritorna tutto come prima". Milano sta alle mie spalle, tutto è tornato come prima, andrò alla ricerca di altri attimi magici.


p.s. scusate il post un pò saltellante da un argomento all'altro ma ho appena passato una brutta mezz'ora al telefono e avevo voglia di mettere entrambe le cose per cercare di reagire ad rischio di una "Perdita della Presenza", la mia!

sabato, giugno 03, 2006

Exit Music (for Donnie Darko)

di una malinconia che avvolge

cabala per principianti

Oggi è la classica giornata del "Dovrei". Stamattina non mi sarei dovuta svegliare a mezzogiorno e avrei dovuto evitare di fare colazione visto che dopo circa 45 minuti ho pranzato con le polepette di Ikea e i piselli de La valle degli orti. Ora dovrei studiare, oppure dovrei telefonate a quell'amico che ha fatto il compleanno martedì scorso - ma si sa tra lavoro, università e uscite con amici qualcosa può sfuggire... Dovrei chiudere messenger e dovrei liberare la scrivania da penne che non scrivono più, volantini elettorali e post-il blu. Dovrei, appunto.

Però ho scoperto delle informazioni interessanti sul mio conto:

sono stata concepita intorno al 7 marzo 1981, un sabato;
il numero della mia vita è il 4. Vado daccordo con i 2, 4, 8, 11 e 22 ma non sopporto i numeri 6 e 7; con i restanti numeri i rapporti sono invece discreti;
nel 1981 il capodanno ebraico (il Rosh Hashanah) cadeva il 29 settembre mentre per i cinesi quello era l'anno del gallo;
ho 24 anni, ma ho anche 295 mesi e se parliamo di settimane sono 1.279. Con un rapido calcolo si scopre che respiro da 773.570.295 secondi circa;
se fossi un cane avrei 3 anni e mezzo e se sarei nel pieno della mia fertilita canina!;
tra 178 giorni soffierò 25 candeline...;
nel 1981 negli Stati Uniti sono nate 3,6 milioni di persone, uno ogni otto secondi;
l'albero che mi protegge e sotto cui dovrei (sempre dovrei, mai vorrei!) ripararmi durante i temporali della vita è il frassino, da molti chiamato anche sorbo, che a quanto pare rappresenta l'ambizione.
L'ambizione? avrei capito la pigrizia, l'accidia, la lussuria...no l'ambizione proprio non mi va giù.

Queste informazioni è molte altre si possono trovare qui: www.paulsadowski.com/birthday.asp.