lunedì, ottobre 01, 2007

con le migliori intenzioni

Penso che Oliviero Toscani sia un bravo fotografo di moda e pubblicità. Punto.

Della sua campagna pubblicataria penso:
-che è una pubblicità, appunto, e che tra qualche settimana verrà sostituita;
-che nutro dei dubbi sul fatto che marketing e messaggio sociale (diciamo cosi...) possano andare di pari passo;
- che continuare a dire che si diventa anoressiche perchè si vuole imitare le modelle significa non voler affrontare il problema;
- che non capisco come una persona che soffre di anoressia debba accorgersi di essere malata guardando un cartellone pubblicitario e, a questo punto, decida di voler guarire;

Comunque ha colpito nel segno, non si fa che parlare di Lui.

p.s. la foto cercatevela.

martedì, settembre 18, 2007

tra le braccia del gigante

Ero tra coloro che non potevano fare a meno di trascorrere un'ora da H&M nella città di turno. Ora mi trovo ad essere una Sua dipendente per 2o ore settimanali. E capisco cosa sente chi la lavora in una pasticceria emnon ne vuol più sentir parlare di torte e pasticcini.

Ecco alcune suggestioni sparse sulle mie prime tre settimane tra le braccia del colosso svedese:
-le taglie vestono molto più delle nostre: non si tratta di un miracolo se si entra in una 40 (ops! 36). A me questo puzza di marketing, e molto.
-gli orari sono massacranti,ma da questi non sono risparmiati i Floor (capireparto) e la Shop (direttrice del negozio). Democrazia scandinava.
-non andrò mai in un negozio la domenica o dopo le 8 di sera. Semplicemente perchè non è giusto, a meno che non stiano aperti fino alle 22.00 (dal lunendì alla domenica) anche le Poste Italiane, l'Anagrafe e la Motorizzazione (e senza avere un indennizzo per turni o per lo straordianario). E spero che finisca presto questa idiozia tutta italiana.

giovedì, agosto 23, 2007

vienna, salisburgo, lubiana e trieste


Sospetto che, questa settimana, saremo in molti a voler raccontare le nostre vacanze. E tutti diremo che la propria è stata la più originale, la più in armonia con l'ambiente e qualsiasi altra cosa è opportuno scrivere nell'agosto 2007. La mia è stata meravigliosamente normale, alla ricerca di un caffè decente, alle prese con menu solo in lingua tedesca e ore passate a guardare la pioggia (e leggere Canetti) in una sala da thè di Lubiana. Un paio di mattine le abbiamo dedicataeai grandi affari nei mercatini delle pulci, un'altra in pedalando sotto la pioggia. Una notte l'abbiamo trascorsa sui sedili della stazione di Trieste.

la foto è mia... e voglio vedere quanti hanno preso preso il tram per andare a vedere il Karl Marx Hof.

giovedì, agosto 09, 2007

la borsa gialla


Questo è un omaggio a lei, la borsa gialla.L'ho comprata all'inizio dell'estate, al mercato del martedì. Avevo voglia di qualcosa di colorato e di grande, per poter contenere la mia estate. All'interno hanno trovato posto un telo da mare, indispensabile per vedere Shakespeare al Globe Theatre, i libri per l'esame del 27 luglio, ciambelle all'anice comprate a Tolfa, due felpe per i ritorni in motorino...
L'altra borsa, quella di tela verde, l'ho incontrata in primavera a Piazza Vittorio...

domenica, luglio 29, 2007

piccolo, così piccolo da diventare grande


Mi piace raccontare quello che mi succede, giocare con le parole, render grande ciò che è piccolo e piccolo quello che non lo è affatto. E poi, tra una passeggiata al Celio, un film di Cannes, un concerto a Villa Ada sono state le parole a giocare con me, nascondendosi.

Due mesi.

Nel frattempo: ho finito il mio lavoro nella scuola media di Roma nord, ho trovato altri lavori (finiti anche quelli), ho deciso dove andare in vacanza, sono riuscita a vedere - per intero -" Le conseguenze dell'amore", sono andata al mare, al lago, ho trovato qualche cd che, forse, potrà trovare posto sul mio lettore.
Per tutto il resto ci sarà tempo.

giovedì, giugno 14, 2007

a corto di parole

Per il momento ho solo voglia di mettere questa foto. Poi si vedrà.

domenica, maggio 27, 2007

valeva poi la pena farsi tutta questa strada

La primavera è fatta di tempi lunghi, ed io mi adeguo senza fare troppe storie. Può accadere che il momento giusto, per scrivere, scivoli via.
Ma qualcosa si riesce ad afferrare.
Come il concerto di ieri sera dei Non Voglio Che Clara. Il Cantiere è poco piu grande di una stanza, sul palco un quartetto d'archi, due chitarre, un piano, delle canzoni sussurrate ma che sono arrivate dritte lì-dove-devono-arrivare. E poi il bello di stare seduti per terra, con le gambe incrociate, ricordando le parole di Cary Grant. Come qualche tempo fa. Sempre di primavera.

il titolo è di E., che lo ha preso da loro," brano 5", al 57'' ...

lunedì, maggio 14, 2007

e pensare prima lo odiavo


Mi piace maggio:
1.perchè posso camminare - per casa - senza calze ...
2....mettere le ballerine anche se piove...
3. ...e dormire con la mia maglietta rosa con l'elefante che gioca a badminton
4. perchè le domeniche di maggio sono fatte per innamorarsi
5.perchè c'è il giro d'italia. E gli anni, dalle mie parti, si contano da un giro d'italia all'altro.

lunedì, aprile 30, 2007

Basta dirlo


Basta dirlo che non ci volete.
Se per partecipare ad un concorso ho speso 100 euro, preso un giorno di ferie, due ore di permesso e fatto 4 ore di fila mi sembra piuttosto chiaro.
Se pensate che possiamo vivere con uno stipendio da 800 euro, con un contratto da 3 mesi mezzo, la cosa si fa evidente.
Se ritenete che sia equo pagare l'affitto di una camera 400 euro...
Voi non ci volete. Avete deciso che i nati tra il 1975 e il 1985 non sono persone gradite in questo paese. Basta essere sinceri. E noi andiamo via.
Scusate lo sfogo, ma sono arrabbiata con la gerontocrazia che dice di rappresentarmi.
il concerto dei Perturbazione al Circolo degli artisti di sabato scorso è stato bellissimo. Per sentire qualcosa andate qui. La foto è mia, il furgoncino è loro.

mercoledì, aprile 18, 2007

...era pur sempre amore


Il primo bacio. Quello vero intendo. Dato per amore - adolescenziale - ma pur sempre amore. Era un sabato pomeriggio, davanti al portone di casa. Avevo 13 anni (quasi 14), lui pochi di più, non ricordo. Quel che mi ricordo è che i pensieri andavano più veloci dei gesti. Quanto sarà durata? due settimane? un mese? L'ho rincontrato qualche volta a villa ada, suonava la chitarra con i suoi amici, io ero con i miei amici o con il quarto bacio, dato per amore - adolescenziale - ma pur sempre amore.

sabato, aprile 14, 2007

settegiorni

Sono stati belli gli ultimi 7 giorni.
Sabato notte ho aspettato l'arrivo della pasqua a San Teodoro con la comunità greco-ortodossa romana.
Lunedì siamo andati in Campania. Un tizio, per qualche motivo a noi sconosciuto offre, il giorno di Pasquetta, da bere, da mangiare e suonatori di tammurriate per poter ballare.
Martedì, mercoledi...
Giovedì Irene mi ha convinta ad andare all'Apollo 11 per vedere un documentario davvero bello e a sentire un grande fisarmonicista. Poi siamo andate alla pizza-a-taglio più buona di montesacro...
Venerdì c'era l'Orchestra di Piazza Vittorio al Parco degli Acquedotti per la loro resistenza.
L'elenco - lo so - è un pò frettoloso, ma le cose viste sono state tante, e non volevo impegnarvi per più di 3 minuti nella lettura del post. Per chi ha il tempo dalla sua parte ci sono i link.

la foto è mia!

sabato, aprile 07, 2007

sdraiati al sole


Il sabato mattina andiamo in piscina. Io faccio le mie solite vasche, Serena sta imparando. Oggi la guardavo mentre nuotava dorso. Avevo paura che, da un momento all'altro, avrebbe ingoiato acqua. E invece è arriva fino alla fine. E poi è ripartita. E poi è arrivata - di nuovo - alla fine. Ho pensato "Cavolo. Forte mia sorella!".


la foto qui sopra è di film che è venuto in mente alla Socia... a proposito di loro sulle sdraio, al sole

giovedì, aprile 05, 2007

Odi et amo.Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.


la tentazione di proseguire con "speranze ben riposte" è troppo forte. Oggi avrà il posto d'onore, un'unica nota, dal sapore epico...

L'alunno A. ha avuto oggi dalle 13.00 alle 14.45 il seguente comportamento: ha sputato addosso ai seguenti compagni: D., A., M.. Ha preso a calci lo zaino di R. Ha sputato sulla ringhiera delle scale. A mensa ha rovesciato sedie e reso inagibile rovesciando acqua sul tavolo della 3F. Ha tirato violentemente i capelli a D. E' scappato arrampicandosi ovunque ha potuto senza ascoltare i richiami dell'insegnate e neanche dell'insegnante di sostegno. Durante la lezione ha tirato numerosi pezzi di carta dalle finestre nonostante il lavoro di contenimento tentato dai docenti.


Per parlare d'altro...Ieri sera ho visto questo film, a me è piaciuto, anche se ho il sospetto che sia per un target under-22 (o forse sono under-22 solo quelli che lasciano commenti sul blog del sito italiano del film...).

domenica, aprile 01, 2007

resistere, resistere, resistere


Eravamo rimasti che avrei parlato d'altro...
Sarò breve e mi terrò - per quanto possibile - lontana da toni melodrammatici.
Fino a tempo ancora da definirsi dormirò sul divano di casa. Sto attuando una forma di resitenza non violenta nei confronti dell'ingerenza genitoriale. La cosa triste è che devo fare così alla non più tenera età di venticinque anni. Spero che aprile porti qualcosa di bello.
p.s. i commenti tipo "vai via di casa" sono superflui, già-lo-so!

lunedì, marzo 26, 2007

fasi alterne di cinismo



Continua la mia avventura nella scuola pubblica e con essa l'iniziativa "speranze ben riposte" sull'uso creativo dei registri di classe fatto dagli insegnanti. Non so per quanto ancora durerà questa fase di cinismo, ormai mi sono affezionata ai ragazzini, ai professori-sull-orlo-di-una-crisi-di-nervi, alle segretarie-regine-della-burocrazia e alle bidelle, le migliori. Qui di seguito alcune note dei ragazzi della 3^C (giuro!).

R. si permette di prendere in giro il compagno all'interrogazione non considerando la propria posizione.

L. non conosce il nome del Presidente della Repubblica Italiana.
D. ai richiami dell'insegnante risponde "mangio quando mi pare" e mostra le mutande.

L'alunno M. si rifiuta di lavorare, manda odore di "fumo" e risponde "fumo quando mi pare".

Prometto di parlare d'altro...


lunedì, marzo 19, 2007

speranze ben riposte

Per qualche tempo lavorerò nella segreteria di una scuola media della zona nord di Roma. Sfogliare i diari di classe è, al momento, il mio passatempo preferito. Ecco qui un paio di note, forse tra le più surreali:
"G. si permette in assenza dell'insegnante di fare le sue veci di controllare i compiti dei compagni mettendo in evidenza le relative correzioni" ;
"D. sente i fantasmi in classe e si volta per rispondere".
Ho il sospetto che i professori scrivano queste cose nella speranza che qualcuno le possa mettere qui.

sabato, marzo 17, 2007

c'est la vie!

negli ultimi sette giorni:
-ho vinto la borsa di studio dell'università;
-ho preso un voto inutile con il prof. a cui ho chiesto la tesi;
-mi hanno rubato il portafogli mentre prendevo il voto inutile;
-i ladri hanno usato il poste-pay che stavo dentro il mio portafogli;
-ho lasciato il lavoro vecchio per un lavoro nuovo;
-sono andata 3 volte al commissariato, senza riuscire - mai - ad ottenere un permesso di guida;
-ieri qualcuno mi ha rotto lo specchietto del motorino;
-ho finito Il buio oltre la siepe e ho iniziato Neve;
-sono arrivata a quota 8 fototessere.

sabato, febbraio 24, 2007

cosa bacia coso

Giovedì ho fatto la mia prima donazione alla biblioteca del dipartimento di antropologia. Con ogni probabilità non rimpiangerò quel libro ed i suoi 175 fogli di carta patinata, ma potrebbe essere utile a qualche laurendo. In fin dei conti ho un debito con la biblioteca di antropologia: mi ha dato riparo quando fuori c'era troppo freddo (o troppo caldo), mille euro di una borsa di collaborazione, un buon numero di amici antropologi. Mi hanno detto che verrà messo in catalogo dopo l'estate.

la foto l'ho trovata qui.

domenica, febbraio 18, 2007

cambiare ramo


Ci risiamo. Ci sono io, un libro aperto a pagina 15, e la spiacevole sensazione di non trovare le parole per raccontare quello che ho in testa. Forse dovrei togliere quell'io e mettere al suo posto qualcosa di nuovo. O forse è arrivato il momento di cambiare ramo, questo sui cui sono appollaita ha fatto il suo tempo.

Per passare a qualcosa che non implichi i miei problemi con io, e per spiegare come mai, in un post sui miei dubbi esistenziali, ci sia l'immagine qui su... Sto leggendo "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee. Qui si può dare un'occhiata alle prime pagine e a qualcuna in mezzo.

mercoledì, febbraio 14, 2007

san valentino santo subito

Aderisco con gioia all'iniziativa San Valentino Santo Subito dei Perturbazione se questo vuol dire avere un motivo in più per cenare, di giorno feriale, con alcune delle persone che amo (si amo!) di più. Nel post precedente c'è un assaggio dell'evento musicale di oggi.
Un anno in più

domenica, febbraio 11, 2007

bisogna vestirsi bene per andare a teatro

Non ero mai stata all'Argentina. Per l'occasione ho messo il maglione nuovo e gli orecchini della mamma, quelli che si impigliano sempre alla sciarpa. Bisogna vestirsi bene per andare a teatro. Marco Paolini ha raccontato il suo Sergente con una sedia, una coperta tagliata a metà e un telo bianco. Ed era come essere sul palco insiema a lui.

domenica, febbraio 04, 2007

l'eccezione

Non sono fatta per i post lunghi. Perchè tirarla tanto per le lunghe quando un pensiero può vivere comodamente in 6 righe? Ma quest'articolo di Claudio Fava, sull'Unità di oggi, merita il suo spazio, con le sue trentatrè righe.

Catania: la santa e gli assassini. Accadrà domattina, infallibilmente: i randellatori dello stadio Cibali, i fabbricanti di bombe carta, gli appiccatori di incendi, i «boia chi molla» urlati in faccia ai celerini riporranno i passamontagna in fondo all’armadio, s'infileranno nelle loro tuniche bianca lunghe fino ai piedi, prenderanno in mano ceri votivi al posto delle spranghe e così acconciati, con il viso devoto, accompagneranno sant’Agata patrona in giro per la città, come ogni 5 febbraio da che la memoria ci accompagna. Il tempo della vergogna e del lutto (un poliziotto scannato, cento feriti) sarà durato lo spazio di una notte, giusto il necessario per compilare dichiarazioni di sdegno e necrologi. Poi Catania tornerà alla sua beata irresponsabilità. Non è un calembour: è il ritratto della mia città, la sua corda morale. L’idea cioè che esista un tempo per gli stadi e uno per i santi, che il poliziotto morto si possa seppellire, la piazza della battaglia ripulire dalle macerie e il giorno dopo ritrovarsi tutti fedeli, tutti cresimati, con lo sguardo ripulito, a sfilare dietro il fercolo della patrona. Fingendo di non sapere che quello stadio e quella santa, le botte e la processione fanno parte della stessa città. Sarebbe stato un gesto bello e civile chiedere alla santa di rimanere in chiesa a vegliare anche lei questo povero morto. Sarebbe stato un gesto forte e carico di buon senso se il sindaco di Catania, il suo vescovo e le altre (come si usa dire in questi casi) “autorità civili e religiose” avessero deciso che non bastava sospendere la gara podistica e i fuochi d'artificio ma che, di fronte allo scempio e alla follia collettiva di venerdì notte, andava annullata ogni cerimonia religiosa. Anche per costringere questa città, così irriverente, così smemorata, a guardarsi per una volta allo specchio. Senza i paramenti del sacro. Senza i ceri e le candelore. Invece s’è deciso che tutto continui: tanto, che c’entra la santa con il calcio? La santa non c’entra. I devoti, sì. Uno o due anni fa, tra i fedelissimi intabarrati di bianco ci furono anche pistolettate, e un tale rimase gambizzato proprio mentre i botti per la patrona coprivano quelli del revolver. Il giornali ne riferirono come d'un dettaglio, una cosa curiosa, pittoresca. Ecco la tragedia: l’idea che questo spazio tra sacro e profano non debba mai essere riempito, che il mafioso possa scannare i picciriddi nelle botti d'acido e poi farsi la comunione in chiesa, che il tifoso possa sparare una bomba carta in faccia al poliziotto e il giorno dopo accompagnare la santa con la candelora del proprio rione. L’idea, insomma, che tutto si possa tenere perché tutto - in fin dei conti - è consentito. Scriveva venerdì, alla vigilia della partita, il quotidiano locale che Catania è città «sperta». Ovvero si fa rispettare: sempre. Era il loro modo per presentare il derby, per sciacquarlo nei sapori di vecchie furbizie, il solito modo per risolvere tutto con il rumore di una risata. La città è fabbricata su questo tenace concetto di impunità, la nostra “spertezza”, la sana rivolta contro qualcosa d’altro: lo Stato, i suoi poliziotti, i suoi giudici, le sue leggi, le sue regole... Il calcio non c’entra più, e nemmeno la rivalità tra Palermo e Catania che è una barzelletta, letteratura, cose da gattopardo. C’entra quest’idea malata che laggiù, nell’isola, tutto possa convivere, che tutto si tenga sempre sul palmo della stessa mano, botte e carezze, santi e assassini, spranghe e ceri votivi. In attesa che qualcuno trovi il coraggio per dire che la ricreazione è finita.

domenica, gennaio 28, 2007

s'adda fare...


Lui, Francesco ha compiuto ieri quarant'anni. Lei, Donata, ne ha alcuni di più, ma portati con grazia. Sul tavolo la crostata di ricotta con tante candeline azzurre. Qualche battuta sul giro di boa, come da copione. E poi quello che non ti aspetti. Lui racconta che qualche giorno prima ha compilato alcuni moduli, ha fatto qualche firma falsa e, se lei vuole, a luglio ci si sposa. Lei mette i fogli sotto il cuscino, ci dormirà su, dice. Ieri sera lei ha risposto. Si.
La storia non porta con sè nessuna morale. Semplice desiderio di raccontare.

giovedì, gennaio 25, 2007

è una lunga storia

I magi hanno fatto un lungo cammino. Dormono posando le loro corone sullo stesso cuscino, si scaldano con la stessa coperta. Un angelo, per richiamarli al loro viaggio, sveglia con il tocco leggero di un dito quello che gli è più vicino. Gli altri due continuano a dormire.
In fondo i blog sono fatti per raccontare il mentre di quanti si cimentano in questo gioco. Il mio mentre è fatto di libri di arte medievale (tanti), pensieri (troppi), idee (alcune).

i magi che dormono si trovano su un capitello delle cattedrale di Autun.

sabato, gennaio 13, 2007

libri e panchine

Ho giocherellato con le ultime sette pagine di Pastorale Americana. Ad un certo punto, ho anche pensato di lasciarlo in sospeso per qualche tempo. Ma alla fine è lì che aspetta di essere messo nella libreria, senza più il segnalibro. Lascio i commenti a quelli del mestiere, ma una cosa me la concedo. Per quanto mi riguarda, c'è un prima e un dopo Pastorale Americana. Anzi, a pensarci bene, un prima e un dopo Underworld.
Il segnalibro, ora, si trova a pagina 64 del Sergente nella neve di Mario Rigoni Stern. Ammetto che questo è un periodo fortunato.

la panchina qui sopra è un'opera di Silvia Levenson (www.silvialevenson.com). Fino al 27 gennaio c'è una sua personale alla Galleria il Traghetto a Roma.

giovedì, gennaio 11, 2007

ritorno a casa

Dopo una vacanza meravigliosa in Val di Sole.
Dopo un paio di anni da nomade dell'antropologia.
Dopo un lungo giro in motorino per Via di Pietralata.

le montagne della Val di Sole le hafotografate la Socia.