mercoledì, aprile 05, 2006

Del resto mia cara di che si stupisce? Anche l'operaio vuole il figlio dottore. E pensi che ambiente ne verrà fuori! Non c'è più morale contessa.

Non sono brava a parlare di politica: la prendo sul serio, sul personale, direi. In questi ultimi mesi però mi sono resa conto di come, di fronte alle varie dichiarazioni, diminuiva sempre più la mia indignazione. Quando qualcuno ha detto che "la nuova legge elettorale è una porcata" o quando qualcun altro ha definito le donne "una categoria" , non ho provato quasi nulla. Penso di poter attribuire questa sorta di indifferenza al fatto che, anche non volendo, mi sono adeguata al basso livello ormai raggiunto da molti politici del Bel Paese. Con questo non voglio dire che per me sono tutti uguali, anzi! Quando vado a votare spero davvero che il mio voto contribuisca a cambiare le cose.
Ritorno alla mia mancanza di indignazione degli ultimi tempi. E' successo che che le cose sono cambiate lunedì sera, quando il Presidente del Consiglio dei Ministri ha detto:

"Bertinotti pensa che il fine di un governo sia quello di redistribuire il reddito. Loro vogliono rendere il figlio di un professore uguale al figlio di un operaio..."

Ho guardato mio padre, operaio e ora tecnico di un laboratorio chimico, che da giovane organizzava le feste dell'Unità a Catania (erano gli anni'70). E poi ho pensato agli altri operai, lavoratori dipendent, precari e studenti. Ecco che la politica è ritornata ad essere, per me, una questione personale. Voglio che lui e i suoi cortigiani perdano le elezioni.

P.s. a seguito delle ultime esternazioni del Presidente del Consiglio in carica consiglio una visita a www.sonouncoglione.splinder.it .

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