venerdì, luglio 30, 2010

polpette

Non ho una grande passione per le proteine di origine animale ma, lo ammetto, ho un debole per le polpette del ristorante di Ikea. Mi piace sentire il sapore della marmellata che si fonde con quello della salsina marrone, non posso fare a meno schiacciare le patate lesse con la forchetta.
Il ristorante è luminoso, i tavolo sono vicino alle finestre ed è possibile vedere la vita che scorre fuori. I miei pranzi a base di polpette svedesi inoltre si legano a ricordi piacevoli, a persone a cui voglio bene, Viola, Serena, Catia. Si mangia, si parla, si trascorre del tempo insieme.
Si tratta di luoghi fatti in serie, ma per una sorta di deformazione professionale, non posso fare a meno di andare alla ricerca di quei piccoli interventi personali prodotti da chi lì ci lavora: lo zucchero messo in un modo particolare, dove si decide di mettere le posate o i tovaglioli. E proprio' in quel momento che lo spazio inizia a diventare luogo.

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