lunedì, luglio 26, 2010

cosa vuoi fare da grande?

Quante volte ci hanno fatto questa domanda quando eravamo piccoli? Io fin da bambina ero piuttosto indecisa e volubile su questo argomento e passavo con estrema facilità da:
-la pittrice (dopo aver visto la Cappella Sistina);
-la parrucchiera (portavo i capelli corti e invidiavo i capelli lunghi di mia cugina Simona);
-la ballerina (lo ammetto, ballavo davanti la televisione imitando Raffaella Carrà);
-l'archeologa (solo io ho visto la trilogia di Indiana Jones una decina di volte?);
-l'hostess (per una che ha paura di volare è il massimo).
Mi fermo agli anni di una Gabriella bambina, andando avanti con gli anni l'elenco e le motivazioni diventano più complicate, meno ingenue, magari dettate dalla moda di un momento.
Cosa voglio fare da grande? non rappresenta più una domanda fatta dai grandi, ma è la mia domanda. Una domanda che implicitamente coinvolge gli ultimi mesi della mia vita e una serie di questioni aperte nonostante io provi a nasconderle sotto il tappeto, come fosse polvere.

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