giovedì, gennaio 20, 2011

la bambola di quando ero bambina

Sono appena tornato dal supermercato. Avevo bisogno del mio litro di latte parzialmente scremato per attutire la caffeina (mi chiedo se non sia una leggenda metropolitana), la farina per panificare, qualcosa per il mio pranzo. Mentre passeggiavo tra le corsie del "Castoro" (si chiama così, giuro!) ho incrociato una mamma con un bambino di circa tre anni. Il bambino teneva in mano un peluche, orsetto bianco che ad occhio e croce ha visto molti giri in lavatrice. Sono tornata indietro di 27 anni. Io avevo una bambola di pezza (è rimasta nella mia cameretta a casa dei miei genitori) che si chiamava (si chiama) Bambolina (da bambina non brillavo per originalità lo ammetto) e la portavo sempre con me nel suo passeggino-giocattolo, ma anche tenuta per un braccio di stoffa quando dovevo andare dal dottore. Mi ricordo ancora la sensazione di sicurezza e calma che mi infondeva l'odore della stoffa del suo piccolo vestitino. Come capisco quel bambino incontrato al supermercato. 

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