giovedì, settembre 28, 2006

invidio chi non ha ancora letto Underworld...


Sempre a proposito del diritto di amare (ed essere amati...). Stanotte una persona mi ha detto che non ama sentirsi dire ti voglio bene perchè ha l'impressione che questo è dettato da una certa insicurezza.
Ora mi chiedo: tra il diritto di poter dire Ti amo (no nel senso pseudo-romantico che gli diamo) e il rischio di dirlo perchè, forse, non ne sei tanto sicura, dove possiamo trovare il punto di equilibrio? O forse, mi chiedo ancora, non potrebbe darsi che le due cose sono complementari? Ed infine, non dovremmo riflettere sulla paura di dare agli altri il diritto di amare?

Anch'io non voglio resistere al fascino di toccare l'argomento "Autunno" , parecchio presente, in questi giorni, nella blogosfera... Stamattina sono andata a catturare primi cenni d' autunno al parco della Biblioteca di Villa Leopardi a Roma. E ho anche preso in prestito "Rumore bianco" di Don DeLillo.

mercoledì, settembre 27, 2006

AAA cercasi soluzioni non scontate


Negli ultimi tempi, succede che avrei diverse cose su cui scrivere, ma al momento di concretizzare il tutto - PUFF - il fiume (o forse è meglio dire il ruscello) di parole si prosciuga e io mi trovo con una schermata bianca e l'indice della mano destra che continua a premere il tasto "Canc".
E poi, oggi, un mio amico, su messenger, mi chiede "Mi ami?" . La mia risposta è stata "Certo che ti amo, che diritto avrei di non amarti?". E lo penso davvero. Tralasciando, al momento, il mio diritto che Tizio e/o Tizia mi amino, forse amare non vuol dire liberarsi da lacci, collane ed altri orpelli che fanno correre il rischio di non conoscere il giusto peso delle cose? E, appunto per questo, perchè dovrei negarmi questo diritto? Ma infine, è un diritto o piuttosto un bisogno? Il mio amico nel frattempo, per cercare, anche, di trovare qualche risposta al problema che siè sollevato, è uscito a spasso con il suo-migliore-amico-dell'-uomo. Al ritorno non ha ancora una risposta, "solo risposte scontate" dice. E siamo in due.


il giovane Sofri riporta le nuove copertine illustate della Penguin... mi vien voglia di imparare l'iglese solo per poter rileggere "Trilogia di New York" di Auster con questa copertina qui.

venerdì, settembre 22, 2006

non tutti sanno che...

A quanto pare la Socia è curiosa delle mie piccole manie quotidiane, anche se credo che alcune di queste le conosce piuttosto bene... l'accontento volentieri anche se con qualche giorno di ritardo rispetto ai miei traballanti buoni propositi: vorrà dire che si diletterà nella lettura al suo ritorno dalla Catalogna.
1."al mattino": appena sveglia guardo fuori dalla finestra per sapere se fuori splende il sole o ci sono nuvole all'orizzonte. Poi nell'ordine: faccio pipì ( funziono!), bevo un bicchiere d'acqua e cerco di ricordare dove ho lasciato gli occhiali la sera prima.
2. "tutto a metà": non mangio un biscotto intero (o un cioccolatino intero, o un panino intero...) ma solo metà. Cosa ci faccio con l'altra metà? la mangio 47 secondi dopo, è matematico!
3."al bar": non posso fare a meno di infilarmi in tasca un paio di bustine di zucchero di canna, le più belle le conservo in un barattolo di vetro, le altre le uso negli altri caffè della giornata.
4. "in cartoleria": per sottilineare, scrivere o come fermaglio-di-fortuna uso solo matite 2B (quelle con la mina morbida) e penne staedtler noris stick, soprattutto quelle con inchiostro nero.
5. "post-esame": dopo le fatiche accademiche non posso fare a meno di trascorrere un'oretta sfogliando una rivista patinata, quelle con tante pubblicità , con l'intervista a jennifer aniston e le pagine su cosa-è-indispensabile-indossare nelle prossime 72 ore.
E'superfluo dire che l'elenco è ben più lungo ma decido di fermarmi a cinque e di tenere a bada il mio Ego.





domenica, settembre 10, 2006

il "coso"

Dovrebbero inventare un "coso" che ogni mattina ti dice frasi tipo: "oggi tutto a posto", oppure "oggi prendi l'ombrello", o anche "oggi prova a parlare il minimo indispensabile". Gli oroscopi potrebbero assolvere senza problemi a questo bisogno, se non fosse che io stento a credere che delle costellazioni possano condizionare il mio modo d'essere, le mie azioni. No, io voglio un "coso" che in base ad alcune variabili - come i sogni fatti durante la notte, se c'è il sole o la pioggia, lo stato d'animo del periodo e i progetti della giornata - sia in grado di darmi dei consigli spassionati...
Se questo "coso" esistesse io oggi mi sarei svegliata e dopo il caffè avrei chiuso la porta alle mie spalle e avrei fatto ritorno a casa solo in tarda serata. E invece no. Il "coso" non è stato inventato ed io mi sono svegliata, ho bevuto il caffè e... eccomi qui, otto ore dopo, a chiedermi come posso avere fatto tutto quello che ho fatto oggi. Continuo a ri-pensare al momento in cui la giornata a preso una piega pessima, potrei anche illudermi di averlo trovato, ma è pura finzione. Il punto è che le cose non vanno, almeno non come le vorrei. Posso anche ingannare me stessa dicendo che va tutto bene, ma alla fine - che io lo voglia o meno - i nodi vengo al pettine e tutta la mia insofferenza (o insoddisfazione) si dirige verso quelle poche cose (e persone) che sanno come rendere leggere le mie giornate.

Ops...a quanto pare "coso" esiste già, ma non è quello che avrei sperato che fosse.

giovedì, settembre 07, 2006

tecnologia al popolo!



Ha ragione una mia amica che qualche giorno fa mi ha detto "Sento che quest'autunno ci saranno dei combiamenti...". Sicuramente dovrò cambiare computer, il mio è in piena agonia e il tizio ha parlato di una non-mi-ricordo-bene-quale scheda da sostituire. Mi ripeto, da quando ho avuto la triste notizia, che tanto avevo pensato già di cambiarlo... un modo come un altro per auto-consolarmi e non pensare a quanto mi sentirò inadeguata al momento di un prossimo acquisto. Ho già avuto, da esperti informatici (o che si spacciano come tali) , una serie di dritte indispensabili sull'acquisto come:"mi raccomando comprati quello che ha il CENTRINO" , "guà tu che riparti da capo mi raccomando prendi un mac" , "i portatili so' una sola,mo' c'è il pc piccolo come un vocabolario"...
Per qualche tempo farò in modo di tenere aggiornate le mie fienestre durante i miei pomeriggi lavorativi o grazie a qualche amico- a che vorrà prestarmi il suo gioiello tecnologico per un'oretta..
.

Sempre per parlare del più e del meno(chissà quando potrò nuovamente gingillarmi su blogger) : l'altro giorno sono stata in un centro commerciale di Roma Nord e ho comprato un orologio. Il fatto è che non porto l'orologio al polso da circa 10 anni. Se non sbaglio era il 5°ginnasio (o forse il primo liceo?)...il braccio si era riempito di puntini rossi...il dottore mi aveva detto che forse era la plastica del cinturino...credo di averlo regalato al mio migliore amico di quei tempi...

Ho fatto un giretto su Apple Store ed altri siti del genere e questo qui sopra è il portatile che mi piace di più peccato il prezzo, un pò oltre le mie possibilità. Se però si tiene conto che ho pagato l'orologio €2,00 mentre lo swatch che avevo visto costava €49,00, posso spendere €47,00 in più rispetto al budget preventivato per l'acquisto del portatile? mi sono capita da sola...

domenica, settembre 03, 2006

ritorno a casa


E' tanto che non scrivo sulla mia finestra: i pensieri non escono dalla mia tastiera in modo fluido (non che lo siano mai stati ma prima lo erano un pò di più...) e le dita sembrano pesanti... Non so come andranno le cose in autunno.
Questa finestra è di Urbino.